PAVIA. Chi si aspetta spadaccini guasconi e duelli è fuori strada. Il Cyrano de Bergerac di Arturo Cirillo è un musical che parla d’amore. Tratto dal romanzo di Edmond Rostand, adattato, diretto e interpretato dallo stesso Cirillo con una compagnia di attori molto affiatata, va in scena da venerdì 23 a domenica 25 al Teatro Fraschini di Pavia.
Uno spettacolo sfavillante di colori e giochi, sullo stile anni Ottanta dei vari Don Lurio, Raffaella Carrà, Delia Scala. Luci e paillettes.
Un teatro-canzone per raccontare in un modo diverso la celebre e triste vicenda d’amore tra Cyrano, Rossana e Cristiano attraverso non solo le parole ma anche le note, che a volte fanno ancora di più smuovere i cuori. Un amore romantico e impossibile, così grande che Cyrano rinuncia al suo stesso sentimento per rendere felice Rossana con Cristiano.
A indossare il nasone di Cyrano - personaggio ispirato a uno scrittore seicentesco realmente esistito, Savinien Cyrano de Bergerac – è Arturo Cirillo, di recente insignito del premio dell’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro.
Al primo incontro con il guascone spadaccino il regista aveva solo 14 anni. Il teatro Politeama in cui veniva rappresentata la commedia - in una versione scritta da Riccardo Pazzaglia e musicata da Domenico Modugno - era a pochi passi da casa. Modugno era Cyrano, Catherine Spaak una vibrante Rossana e Paolo Malco un appassionato Cristiano.Cirillo ci andò due volte.
Da quella base di partenza il regista ha costruito oggi uno spettacolo che è la contaminazione brillante
«Riandare con la memoria a quella esperienza di giovane spettatore è per me risentire, forte come allora, l’attrazione per il teatro, la commozione per una storia d’amore impossibile e quindi fallimentare, ma non per questo meno presente, grazie proprio alla finzione della scena – spiega Arturo Cirillo – . Lo spettacolo che almeno trentacinque anni dopo porto in scena non è ovviamente la riproposizione di quel musical (con le musiche di Domenico Modugno) ma una continua contaminazione della vicenda di Cyrano di Bergerac, accentuandone più il lato poetico e visionario e meno quello di uomo di spada ed eroe della retorica, con delle rielaborazioni di quelle musiche, ma anche con elaborazioni di altre musiche, da Èdith Piaf a Fiorenzo Carpi, e contaminazioni dal Pinocchio di Collodi, con la Fata Turchina, un’occasione per ricordare Gina Lollobrigida recentemente scomparsa.
Cirillo, 55enne regista partenopeo, è stato al Fraschini già nel novembre 2022 con il dramma lirico in tre atti, su musica di Nino Rota e libretto di Eduardo De Filippo. —
