PAVIA. Sono passati 6 giorni e di Antonio Gira ancora nessuna notizia. Il sessantunenne di origini calabresi residente in via Cignoli, è uscito di casa lunedì nelle prime ore della mattinata e da quel momento si sono perse le sue tracce. Pare fosse diretto al solito bar di via Tasso, dove ogni mattina si recava per un caffè e qualche partita a carte, ma lì non è mai arrivato. E lungo il tragitto nessuno lo ha incontrato. Al momento non sono state ancora attivate le ricerche ufficiali dell'uomo, come conferma la Protezione Civile di Pavia.
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Chi lo conosce è ancora attonito, nessuno avrebbe mai potuto immaginare una sparizione di questo tipo,improvvisa, anche perché l'ex cuoco e pizzaiolo era sempre molto loquace e a tutti risulta impossibile credere a un allontanamento voluto -e magari progettato- senza che mai si confidasse con i suoi amici più stretti.
Richieste d’aiuto alla Caritas
Quel che è certo, come confermano anche alla vicina Caritas della Sacra Famiglia, è che negli ultimi tempi si erano fatte più frequenti le sue richieste di aiuti alimentari. Proprio questa settimana Gira aveva appuntamento per la consueta "borsa della spesa" fornita dai volontari di quella Caritas. Non si è presentato, destando preoccupazione in chi distribuisce i viveri. «Era un nostro utente fisso ormai da una decina d'anni -spiegano infatti i volontari- quando trovava qualche lavoretto come cuoco veniva subito a dircelo chiedendoci di sospendere l'erogazione del pacco. Non voleva approfittarne. Ma poi, dopo qualche mese, tornava dicendo che aveva perso il lavoro. Ci diceva che lo chiamavano "a gettone", soprattutto nei periodi vicini alle feste, dove i ristoranti e le pizzerie hanno più lavoro».
Un passato difficile
Alla Caritas sapevano dei suoi precedenti turbolenti e del periodo trascorso in carcere. «Ne eravamo a conoscenza, anche perchè non ne faceva mistero -dicono- lo considerava un errore del passato, dovuto alla disperazione di avere perso il lavoro. Ma quando veniva da noi era sempre cortese e rispettoso, chiedeva poche cose, soprattutto latte e biscotti per la cena e l'olio di oliva per condire la verdura che amava particolarmente; ringraziava tutti e quando usciva diceva che eravamo la sua salvezza».
I volontari aggiungono anche che negli ultimi tempi era diventato meno loquace, quasi nascondesse qualche preoccupazione. E altri utenti della Caritas hanno detto loro che recentemente aveva chiesto dei soldi in prestito. Dell'amica che ospitava negli ultimi tempi parlava poco, ma con tenerezza. «Diceva che le era stata vicina nel periodo del ricovero in ospedale dopo l'intervento al cuore -concludono i volontari- e che la considerava il suo angelo».