Una dichiarazione d’amore per la natura e per i moti più intimi dell’animo umano. Con “The Tree” - il balletto che va in scena mercoledì sera al teatro Fraschini di Pavia – la coreografa Carolyn Carlson chiude il ciclo di coreografie ispirate a Gaston Bachelard, iniziato nel 2008 con Eau.
Bachelard, filosofo francese della scienza e della poesia, consacrato nella seconda metà della sua vita (1884-1962) allo studio dell’Immaginario, invita a osservare la fiamma di una candela, compagna prediletta del sognatore, capace di riportare ai luoghi più intimi dell’anima, facendo di chi la osserva un potenziale poeta. E la poetica del fuoco ha ispirato Carolyn Carlson nel mettere in scena, con la propria compagnia, lo spettacolo The Tree (L'albero), una coreografia per i paesaggi della fantasia e nove danzatori. Settantacinque minuti senza intervallo, con musiche di Aleksi Aubry-Carlson, René Aubry, Maarja Nuut, K. Friedrich Abel.
Scenografie minimaliste
Il palcoscenico è minimalista, costruito su due livelli sovrapposti: quello dell'immaginario, ovattatao da un velo trasparente dove ogni tanto passano figure come in sogno, lente, evanescenti, illuminate da una luna pallida che rimandano anche alla mitologia secolare nordica, in particolare a quelle del Kalevala (poema epico finlandese). Sul davanti, il panorama della realtà dove si svolge l'azione danzata, come un tableau.
In scena pochi oggetti: un albero scheletrico e senza foglie, un ceppo che serve di volta in volta da sedile e punto d'appoggio, e poco altro. Nove ballerini sul palco Tra ghiaccio che si scioglie, alberi, fuoco, acqua, il lavoro dei nove ballerini (quattro uomini e cinque donne, simbolo voluto di asimmetria per la Carlson) porta in questo viaggio immaginario poesia e immagini sorprendenti, evocando i quattro elementi con gesti lenti o scattanti a seconda dell'atmosfera oltre che della musica.
Lo spettacolo racchiude un sapiente equilibrio di diverse arti complementari, danza, musica, scenografia, illuminazione e pittura, opera del talento di Rémi Nicolas per le luci, del pittore Gao Xingjian per la proiezione di tele astratte, e di quattro compositori.
Leone d’oro alla carriera
Una vita per la danza, quella di Carolyn Carlson, Leone d’Oro alla carriera, la prima donna a riceverlo per questa disciplina. Un’artista totale, di grande intelligenza creativa, che fa confluire in ambito coreutico suggestioni da altre arti, che esplora linguaggi contemporanei e si misura continuamente in nuove sfide. Da oltre quarant’anni Carolyn Carlson è un punto di riferimento per intere generazioni di danzatori e coreografi di tutto il mondo. Mercoledì sera, a causa di un imprevisto, non potrà però essere presente come invece aveva preventivato. —