Nel 380 il 26enne Agostino tiene un sermone nel teatro di Bulla Reggia, in Algeria, poco distante dalla sua città Natale Tagaste. Più di milleseicento anni dopo, in quel luogo, un sito archeologico perfettamente conservato che sembra sospeso nel tempo, ha fatto sosta una delegazione di Pavia, città impegnata a celebrare i 1300 anni dalla traslazione delle reliquie del suo santo patrono da Cagliari a Pavia. Era la tappa di un cammino lungo quasi 200 chilometri, da Cartagine al confine con l’Algeria (Paese natale di Agostino, dove però non è stato possibile entrare). Le immagini che documentano quel viaggio saranno esposte da sabato 3 febbraio in una mostra allestita nella sala B del cortile del Broletto di Pavia (fino al 29 febbraio).
Sulle orme di Agostino
Il Cammino Africano da Sakiet Sidi Youssef a Cartagine è il titolo del progetto promosso dal Comitato per le celebrazioni di Sant’Agostino e dalla Diocesi di Pavia (con il contributo della Fondazione Banca del Monte di Lombardia).
Tre giovani in viaggio
Testi e fotografie sono del fotografo Vince Cammarata (Fosphoro), con cui hanno collaborato (e cammminato) Matteo Boccia e Chiara Lombardi, due giovani camminatori che dal 29 ottobre al 9 novembre hanno ripercorso il tratto tunisino della Via Augustina, che con il Cammino di Sant’Agostino rappresentano i due principali itinerari dedicati al Santo, Dottore della Chiesa e co-Patrono della Città di Pavia.
«Sono settanta pannelli – spiega Cammarata –, ritraggono soprattutto paesaggi e aree archeologiche ma anche scatti di un piccolo reportage in mezzo alle persone incontrate. In sei nuclei narrativi, uno per ogni tappa del cammino, si ripercorrono e si scoprono i luoghi che hanno visto prima formare la personalità e la dialettica di Agostino e successivamente hanno ospitato il Santo nella sua opera apostolica come Cristiano e Vescovo di Ippona (in Algeria)».
Ad accompagnare le immagini ci sono i testi di Matteo Boccia - 27 anni, pavese con una laurea in cooperazione a Trento e a Praga, sul tema dei confini e della vicinanza dei due popoli, tunisino (e più in generale Nord Africano) e italiano: entrambi bagnati dallo stesso Mare e parte di un unico popolo, quello Mediterraneo. I testi di Chiara Lombardi - 24 anni, studentessa di Lingue e impiegata al Tourist Infopoint di Pavia - guidano il visitatore nelle sei tappe del viaggio con le descrizioni dei luoghi attraversati: «In questo modo lo spettatore più attento può riconoscere nell’approccio del viaggiatore, il pensiero stesso di Agostino, scevro di pregiudizi e teso alla ricerca della Verità» spiegano gli autori.
Un progetto itinerante
«L’intento è quello di rendere la mostra itinerante – spiega Susanna Zatti, del Comitato Pavia per Sant’Agostino –. Dopo il Broletto sarà esposta nel convento di San Pietro in Ciel d’Oro, successivamente si trasferirà a Cagliari e a Cassago Brianza, luogo visitato da Agostino in vita. L’idea è che arrivi anche a Tunisi, all’Istituto Italiano di Cultura che ha dato il patrocinio». L’inaugurazione della mostra è attesa per sabato alle 17 al Broletto. Orari di apertura: da giovedì a domenica: dalle 15 alle 19. —