GODIASCO. Deve scontare in tutto 6 anni e 3 mesi di carcere, per una condanna diventata definitiva a cui si aggiunge una precedente pena.
Per questo l’altro giorno Pier Felice Liberali, 64 anni imprenditore molto conosciuto in zona, dove tutti lo chiamano semplicemente Pier Liberali, è stato portato in carcere a Voghera dai carabinieri. I militari hanno eseguito l’ordine d’arresto diramato dalla procura di Milano dopo che la condanna è diventata definitiva.
«Liberali attualmente è in carcere, ma non escludo a breve di presentare un’istanza davanti al tribunale di sorveglianza- spiega il suo avvocato Celere Spaziante di Ivrea -. Ha alcuni problemi di salute ed ha quasi 65 anni, non penso che la sua condizione sia compatibile con la vita in carcere».
La vicenda
A Godiasco e dintorni Liberali è conosciuto in particolare per due attività: per un periodo è stato direttore delle Terme di Salice, mentre a lungo ha organizzato eventi sportivi. in particolare nell’ambito delle gare di auto, con una predilezione per i rally. Liberali ha avuto un passato turbolento, con casi di estorsione e false fatturazioni già finiti al centro di processi a Pavia e Piacenza: era stato ai domiciliari come misura cautelare, ma non in carcere.
«Ma per quelle vicende Liberali ha pagato il proprio debito con la giustizia», aggiunge il suo avvocato.
La vicenda che ha portato Liberali in carcere è relativa invece al crack di una società con sede legale a Milano, dichiarata fallita nel 2016: l’imprenditore è stato condannato per bancarotta fraudolenta. Era una società attiva nell’ambito dello sponsorizzazione delle corse di rally di cui l’imprenditore di Godiasco era legale rappresentante. Per quella vicenda Pier Liberali era stato condannato in primo e secondo grado dal tribunale penale di Milano: la prima condanna è stata nel marzo 2022, poi confermata dalla corte d’appello milanese nell’aprile 2023.
Liberali ha fatto opposizione andando fino in Cassazione, ma a fine dicembre la suprema corte ha confermato la condanna. Così, con un provvedimento del 22 gennaio, la procura di Milano ha disposto l’esecuzione della pena in carcere. In tutto 6 anni e 3 mesi di carcere, una pena complessiva a cui si è arrivati con la condanna definitiva per bancarotta, ma anche per un’altra condanna minore del 2018 per reati finanziari sempre a Milano.