PAVIA. Il Consiglio comunale ha approvato il Dup, il documento unico di programmazione. Dopo due sedute lo strumento, che contiene gli obiettivi e i progetti della giunta e le risorse stanziate per realizzarli, è passato con 15 voti a favore, 12 contrari e un voto non espresso da parte del capogruppo di Pavia Prima Niccolò Fraschini, in aperta polemica con un centrodestra che «non sta sciogliendo il nodo della candidatura del sindaco. Questa maggioranza non ha i numeri – spiega – esiste un problema politico di cui non si vuole parlare».
Tesoretto di 92 milioni
Maggioranza che, come aveva annunciato, non ha fatto mancare il numero legale, a differenza di quanto avvenuto nei consigli precedenti. Il prossimo passo sarà l’approvazione del bilancio. È toccato all’assessora competente Mara Torti illustrare il Dup e gli indirizzi strategici del documento (tra cui sicurezza e decoro, commercio e impresa, ambiente e sostenibilità, servizi sociali, istruzione, urbanistica, viabilità, sport) e spiegare che non ci saranno aumenti delle tasse comunali.
In cassa c’è un tesoretto di circa 92 milioni per le spese correnti, si tratta di denaro immediatamente spendibile, mentre le spese in conto capitale, quelle che riguardano gli investimenti, raggiungono quota 32 milioni.
Un documento difeso dal sindaco Fabrizio Fracassi che, al termine della maratona consigliare, ringrazia gli uffici per il lavoro svolto, sottolinea le «inevitabili divergenze di opinioni tra maggioranza e opposizione» e ricorda che «saranno i cittadini a decidere se si è ben governato». Ma dalla minoranza compatta, che parla di un Dup inadeguato e improponibile, arriva una bocciatura senza appello dalla minoranza. Il consigliere del Pd Michele Lissia, candidato sindaco del centrosinistra, non usa mezzi termini: «Per inerzia riprende i Dup degli anni scorsi, è una stanca riproposizione di obiettivi non raggiunti. Evidenzia lo scollamento interno alla maggioranza le cui energie non sono state dirottate verso i bisogni della città e basta girare tra la gente per avvertire un sentimento di insoddisfazione. Le spese complessive ammontano a 141 milioni ma, con tutti questi soldi, si è fatto molto poco. Manca da due anni un assessore alla Cultura nella città della cultura, settore, questo, su cui l’amministrazione era partita molto male, con circa 300mila euro per la mostra Looking for Monnalisa e ancora la stiamo cercando».
Opposizione all’attacco
L’indice dell’opposizione è puntato sulla mancanza di un piano serio per la sicurezza, sui lavori pubblici, «l’unico intervento è il ponte Ghisoni, pagato a peso d’oro», sugli scarsi interventi che riguardano la mobilità, «fatta eccezione per qualche ciclabile e alcune isole pedonali», sulla mancanza di una politica sociale efficace, «dimostrata dalla crescita del disagio», sulle strutture sportive, «non c’è più una piscina comunale».
Se il consigliere del M5s Vincenzo Nicolaio ricorda che sono state ignorate le comunità energetiche, il consigliere Rodolfo Faldini (gruppo misto) parla dell’assenza di vere politiche per la famiglia, mentre i consiglieri Fabio Castagna (Pd) e Alice Moggi (Pavia a Colori) sono lapidari: «Questo documento dimostra in modo chiaro ed evidente il fallimento dell’amministrazione, nel metodo - siamo infatti in seconda convocazione - e nel merito, per la pochezza di contenuti e strategie e nell’incapacità di gestire l’ordinario».
Stefania Prato