BEREGUARDO. Minacce di morte alla figlia e al genero. I carabinieri hanno arrestato G.M.C., un 55enne che abita a Bereguardo con l’accusa di atti persecutori. L’uomo è stato accompagnato nel carcere di Torre del Gallo ma, dopo l’interrogatorio, è stato scarcerato con il divieto di avvicinamento ai familiari a meno di mezzo chilometro di distanza.
Nei suoi confronti resta l’accusa (ovviamente da provare in tribunale) di atti persecutori. L’arresto del 55enne è stato una delle prime applicazioni in provincia di Pavia della legge del 24 novembre del 2023 che permette anche in vicende di codici rossi l’arresto non in flagranza di reato a condizione che venga eseguito a non più di 48 ore dai fatti.
Il protagonista è un uomo di 55 anni che collaborava con l’azienda di figlia e genero che hanno rispettivamente 30 e 33 anni. Non è stato reso noto dove si trova la sede di una ditta che dovrebbe essere a conduzione familiare. Il padre prestava la sua opera con consulenze e aiuto nella gestione.
Minacce da marzo
A partire dallo scorso mese di marzo sono iniziati i problemi familiari che, con il passare del tempo, sono diventati sempre più. Il padre probabilmente non condivideva il modo di gestione dell’azienda e non è da escludere che pretendesse anche un compenso maggiore. Ma le minacce non hanno mai riguardato direttamente il denaro perchè, in caso contrario, sarebbe stato accusato anche di estorsione.
In ogni caso a partire da marzo dello scorso anno non sono mancate le minacce, gli insulti e ritorsioni di ogni genere nei confronti di figlia e genero. Sono stati mesi molto duri e, all’inizio, marito e moglie hanno cercato di capire il motivo di quell’ostilità che aumentava con il passare dei giorni. C’era naturalmente anche la speranza che l’uomo la piantasse ma non è stato così. Anzi l’aggressività ha avuto una ulteriore impennata dopo le festività natalizie. Giovedì scorso c’è stato l’epilogo di una vicenda che avrebbe anche potuto provocare conseguenze più gravi.
La telefonata
Il 55enne ha telefonato alla figlia e, cosa che non aveva mai fatto prima in modo così esplicito, l’avrebbe anche minacciata di morte. A questo punto la giovane donna e il marito si sono spaventati e si sono rivolti ai carabinieri della stazione di Bereguardo. Era l’unico modo di uscire da quello che era diventato un vero incubo. I militari hanno spiegato ai coniugi che avrebbero dovuto sporgere denuncia nei confronti di un uomo che, probabilmente, non si rendeva nemmeno conto della gravità di quello che stava facendo. Non è da escludere che la telefonata con le minacce di morte sia sta registrata e così i carabinieri hanno potuto procedere all’arresto differito anche presentando solo prove documentali.
I militari hanno ovviamente avvisato il magistrato di turno della procura della repubblica di Pavia e giovedì scorso si sono presentati a casa del 55enne, poi lo hanno accompagnato in caserma per le formalità burocratiche. —
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