foto da Quotidiani locali
PAVIA. Una multa da 21mila euro per avere tagliato una parte del bosco, un’area di circa 1.800 metri quadrati in Strada Scagliona, per ricavare spazi per il maneggio. Ma il giudice Giacomo Rocchetti ha dato ragione alla presidente della Onlus Sogni e Cavalli, Maria Elena Rondi, e ha annullato la sanzione del Parco del Ticino. La vegetazione arborea e di arbusti rimossa, secondo il giudice, non può infatti essere qualificata come “bosco”, e quindi non c’è stata, secondo il suo ragionamento, alcuna violazione negli interventi eseguiti.
Il braccio di ferro tra il Parco del Ticino e la Onlus che, nel maneggio in località Scarpone gestisce attività con i cavalli legate al disagio sociale e alla disabilità (la Onlus ha anche una convenzione con il Comune, che offre un contributo annuo), è cominciato nel 2017.
Il sopralluogo
Quell’anno gli agenti di vigilanza del Parco svolgono un sopralluogo e scoprono che nell’area nord, adiacente al maneggio già esistente, è stata compiuta una trasformazione: alcune piante sono state tagliate per ripulire l’area. Inoltre, è stata riportata della sabbia e sono state installate alcune coperture in plastica a strutture già esistenti.
Alla presidente della Onlus è contestato, quindi, di avere trasformato un bosco senza autorizzazione. Da qui la sanzione, in origine di 23mila euro, contro cui la presidente della Onlus ha fatto ricorso appoggiandosi agli avvocati Claudia Sclavi e Alessandro Rampulla.
La perizia
Il giudice, per approfondire e dirimere la questione, ha deciso di disporre una consulenza tecnica, affidandola a un perito, che ha esaminato lo stato dei luoghi, anche servendosi di alcune immagini satellitari. Per l’esperto quelle piante e arbusti non costituivano un bosco, che per essere tale, come dice la normativa, deve avere delle caratteristiche ben precise: coprire una superficie di almeno 2mila metri quadrati, occupare il 20% dell’area e avere una larghezza di almeno 25 metri. Il giudice Rocchetti ha quindi deciso di cancellare la sanzione di 21mila euro per la trasformazione del bosco, mentre ha confermato una multa di 2mila euro per il riporto della sabbia utilizzata per i paddock, i campi per i cavalli.
Il fronte penale
Su questo fronte era stata emanata, nel 2019, una ordinanza per il ripristino dei luoghi. «Abbiamo intrapreso diversi tipi di iniziative al fine di trovare una conciliazione con il Parco in tempi rapidi», si limitano a dire i legali della Onlus.
La vicenda, peraltro, aveva dato vita anche a un procedimento penale per il taglio abusivo di alberi, che si era concluso con l’assoluzione. Nella causa civile che si è chiusa poche settimane fa a favore della presidente della Onlus il giudice ha anche disposto, a carico del Parco del Ticino, le spese legali del procedimento.