Il Comune si farà rappresentare da un avvocato nelle udienze dal giudice di pace Il sindaco: «Vinciamo noi nell’80% dei casi, battuti solo per questioni formali»
GAMBOLÒ. Il Comune di Gambolò ha deciso di dare mandato a un avvocato che lo rappresenti davanti al giudice di pace nei ricorsi che vengono presentati per le multe per eccesso di velocità rilevate dal velox che si trova su via Lomellina, la circonvallazione del paese. Perché sono troppi: in tutto finora 2.300.
«Per presenziare alla discussione di tutti i ricorsi - dice la comandante della polizia locale di Gambolò, Maria Teresa Gaino - sono impegnata tre volte alla settimana. Abbiamo deciso quindi di affidarci a un avvocato, come hanno già fatto altre amministrazioni comunali. In particolare ci siamo affidati a un ufficio legale che assiste anche il Comune di Milano in questi casi».
Insomma, i troppi ricorsi occupano buona parte dell’orario di lavoro della comandante. Del resto i numeri sono davvero impressionanti. In tutto sono stati 35mila i verbali nel periodo che va dal 4 febbraio all’8 agosto, cioè da quando è stato posizionato l’autovelox a quando è stato spento. Ora è acceso, infatti, solo in presenza di agenti della polizia locale.
«I ricorsi - dice la comandante Gaino - non sono nemmeno troppi in percentuale sul totale delle multe. Ne sono arrivati 900 in prefettura e 1.400 sono stati presentati al giudice di pace». Che nelle ultime settimane ha iniziato ad appoggiarsi a due colleghi di Abbiategrasso che arrivano in aiuto.
I ricorsi già arrivati a sentenza
Finora, stando ai dati forniti dall’amministrazione comunale, i cittadini non hanno avuto molta fortuna. «Nell’80% dei casi - dice il sindaco Antonio Costantino - abbiamo avuto ragione noi, mentre in tutti gli altri casi abbiamo perso, ma spesso per questioni formali».
Il primo caso è quello in cui un’automobile viene multata mentre viene sorpassata. In quel punto il limite è di 50 all’ora. L’auto che sorpassa, però, non risulta multata, e siccome va più veloce, di fatto viene sconfessata l’attendibilità della misurazione. L’altro caso riguarda, invece, le poste.
«Nelle ultime settimane - spiega Gaino - molti ricorsi vengono vinti dai ricorrenti, perché la multa non è stata recapitata nei tempi previsti. Ma non è colpa né della polizia locale né dei cittadini. Infatti, i postini scrivono “persona non reperibile”, ma quando noi facciamo la notifica tramite messo comunale riusciamo a individuarla. Però intanto sono passati i 90 giorni e il giudice di pace dà ragione al ricorrente».
Nel frattempo, però, l'amministrazione comunale canta vittoria da un altro punto di vista, cioè quello della raggiunta sicurezza stradale. «Ci siamo resi conto - dice il sindaco Antonio Costantino - del fatto che il numero degli incidenti stradali in quel tratto è calato. Ormai, in generale, gli automobilisti vanno a velocità ridotta e questo ha comportato un incremento della sicurezza».