Centinaio (Lega): «La proposta di Trivi non convince, ma proviamo a trovare risorse». Cattaneo (Forza Italia): «La richiesta dell’assessore è una forzatura». Chiesa (FdI): «Sono i prefetti a richiedere l’operazione “Strade sicure”»
PAVIA. L’esercito a Pavia? Sulla proposta dell’assessore comunale alla sicurezza Pietro Trivi, che chiede l’invio di militari in città per arginare il fenomeno delle baby gang e della violenza giovanile, il sindaco Fabrizio Fracassi non si pronuncia ma i parlamentari pavesi lo tirano in ballo: «Mi aspetto che Fracassi convochi me, Cattaneo e Chiesa per fare il punto della situazione sulla sicurezza in città – è la sollecitazione del vicepresidente leghista del Senato, Gian Marco Centinaio –, visto che abbiamo una visione nazionale e possiamo dare il nostro contributo. La proposta di Trivi non mi convince perché non risolverebbe il problema: i militari possono controllare ma non possono fare ordine pubblico. Più utile coordinarsi con questura e prefettura per capire se serve un sostegno alle forze dell’ordine, con immissione di altro personale. I comitati per l’ordine e la sicurezza sono l’ambito per discuterne».
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Escalation di violenza
La proposta dell’assessore leghista alla sicurezza del Comune di Pavia nasce dalla percezione di un aumento, nelle ultime settimane, degli episodi di violenza commessi da gruppi di giovani. A Capodanno un ragazzo di 19 anni è stato accoltellato all’altezza del ponte coperto da altri giovani e due giorni dopo due ragazzi, di 23 e 16 anni, sono stati feriti sempre a colpi di coltello da una banda in piazza Cavagneria.
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Nei mesi scorsi si erano registrate decine di casi di aggressioni, risse e rapine, sempre a opera di bande giovanili. A novembre un ragazzo di 14 anni era stato preso a sassate in centro ed era finito in ospedale con una ferita alla testa. Una situazione che, secondo Trivi, «non può più essere fronteggiata e arginata solo con l’impiego, lodevole, delle forze dell’ordine presenti in città. É necessario – per l’assessore – discutere nelle sedi opportune dell’impiego dell’esercito anche nel nostro Comune».
«Una forzatura»
Per il deputato di Forza Italia Alessandro Cattaneo «il problema esiste ma la proposta dell’esercito mi sembra un po’ una forzatura. Mi preoccuperei piuttosto di mettere le nostre forze dell’ordine in condizione di lavorare. Come parlamentari siamo a disposizione del Comitato di ordine e sicurezza della prefettura, per ascoltare le esigenze e farci portavoce delle istanze del territorio».
La proposta dell’esercito a Pavia è legata all’operazione “Strade sicure”, che prevede appunto l’impiego dei militari nelle città a scopi di sicurezza. «L’esercito però viene utilizzato soprattutto nelle grandi città a presidio delle zone sensibili – spiega Cattaneo –, in questo modo l’uso dei militari ha lo scopo di sollevare da quell’impegno le forze dell’ordine, che possono così dedicarsi al controllo del territorio. A Pavia non ci sono particolari luoghi sensibili. Direi quindi di concentrare gli sforzi per chiedere più risorse e mezzi per le nostre forze dell’ordine. C’è un nuovo questore in città, una persona molto preparata e disponibile con cui ho avuto già modo di scambiare alcune riflessioni. Abbiamo inoltre la fortuna di avere rapporti di ottima collaborazione con il prefetto e i comandanti delle forze di polizia. Noi parlamentari possiamo fare la nostra parte».
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Il tema dei minori stranieri
Una mappatura parziale del fenomeno è quella che emerge proprio dal lavoro delle forze dell’ordine. Al momento sono stati identificati circa quaranta giovani e una decina di gruppi diversi, composti da ragazzi in alcuni casi giovanissimi, tra i 13 e i 17 anni, o da giovani maggiorenni. A questi si aggiungono poi i minori stranieri non accompagnati ospiti del Villaggio San Francesco e a carico del Comune di Pavia. La struttura che li ospita, in viale Sardegna, è stata più volte al centro di episodi di tensione e violenze. «In questo caso però il tema riguarda il Comune e i Servizi sociali – dice Cattaneo –. È un problema gravoso da sempre, anche economicamente. La questione delle baby gang, invece, secondo me è su un piano diverso. Le bande giovanili ci sono sempre state ma il livello di violenza è aumentato. Ovvio che la repressione non basta. Servono anche interventi educativi. A Pavia ci sono strutture, come la Casa del Giovane, da anni in prima linea ma occorre supportare anche i luoghi di aggregazione dove si fa educazione, come gli oratori».
La posizione di Fratelli d’Italia
L’impiego di militari a Pavia trova invece l’appoggio della deputata Paola Chiesa, capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Difesa. E non potrebbe essere altrimenti: «L’operazione “Strade sicure” è stata voluta dall’allora Ministro della Difesa Ignazio La Russa, oggi Presidente del Senato: era il 4 agosto 2008 – spiega Chiesa –. Un’operazione che le nostre Forze Armate svolgono con abnegazione, spirito di sacrificio e professionalità e in cui Fratelli d’Italia crede molto. Grazie ad un mio ordine del giorno nella legge di bilancio 2023 è stato infatti possibile assicurare risorse per garantire la prosecuzione dell’iniziativa anche per il 2024 e il 2025, quando il numero di soldati impegnati passerà da 5mila a 6.800 unità». Chiesa precisa però che «sono i prefetti che hanno la facoltà di richiedere o meno l’operazione “Strade sicure” al Ministero dell’interno. I prefetti che presiedono il tavolo provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica che ritengo essere, anche a Pavia, la sede istituzionalmente deputata per presentare le richieste».