Con l’auto aziendale si è ribaltato in un fosso a Castelfiorentino. Era un grande appassionato di cani e anche di calcio. Giocava da vent’anni nel Santa Maria, che milita in Seconda categoria
CASTELFIORENTINO. Lorenzo De Luca stava rientrando dal lavoro con l’auto aziendale. Da un paio di anni era un operaio di Rete ferroviaria italiana che, nella notte tra lunedì e ieri, era impegnato nella manutenzione della linea Empoli-Siena nei pressi di Badesse, nel senese. Aveva attaccato un normale turno notturno poco prima della mezzanotte, per finire intorno alle 5.Ha trovato la morte lungo la maledetta vecchia regionale 429 a Castelfiorentino, la strada dei lutti, in quel tratto tra Pesciola e Petrazzi, nella zona industriale di Malacoda, si chiama via Ciurini. Aveva 26 anni appena.
L’INCIDENTE
Morto praticamente sul colpo: è finito fuori dalla carreggiata all’altezza di un ponticino, abbattendo il muretto laterale e il guard rail di protezione. La Fiat Panda di Rfi si è poi ribaltata nel fosso in secca. Per il giovane non c’è stato nulla da fare. Stava rientrando in direzione Empoli, per posteggiare l’auto al deposito alla stazione ferroviaria. E fare rientro a casa.L’automedica del 118 e i soccorritori della Misericordia di Certaldo, arrivati per primi sul posto intorno alle 5,30, non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. È stato un camionista di passaggio sulla 429 ad avvertire i soccorsi.I sanitari hanno trovato De Luca ancora all’interno dell’abitacolo nell’auto capovolta, era immobile al posto di guida. Era già morto. Volto tumefatto, sangue dappertutto. Una scena impressionante per chi se l’è trovata davanti. Sul luogo dell’incidente mortale sono poi arrivati i vigili del fuoco dal vicino distaccamento di Petrazzi, che hanno estratto il 26enne dal veicolo riportando il mezzo sulla strada.
LE CAUSE
Sul posto anche pattuglie dei carabinieri sia da Castelfiorentino che da Certaldo: dell’esatta dinamica e delle cause dell’accaduto se ne stanno occupando i militari della compagnia di Empoli, guidata dal colonnello Daniele Riva.Tra le ipotesi più accreditate che potrebbero aver portato De Luca a perdere il controllo della Panda e finire fuori strada, da quanto si apprende, ci sono un malore oppure un improvviso colpo di sonno.Da quanto emerge infatti, non ci sarebbero stati altri mezzi coinvolti nell’incidente, neppure animali di qualche tipo che potrebbero aver attraversato la strada mentre sopraggiungeva il giovane. E sull’asfalto non ci sono elementi che potrebbero far pensare a una frenata improvvisa o una brusca manovra per evitare qualcosa.
LE INDAGINI
La salma del 26enne si trova ora all’istituto di medicina legale dell’ospedale Careggi di Firenze, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Prima del rilascio ai familiari, potrebbe essere effettuata l’autopsia sul corpo per chiarire le esatte cause della morte. Solo in seguito potrà essere fissato il funerale.
CHI ERA
Lorenzo De Luca, 26 anni compiuti il 12 maggio scorso, abitava con la famiglia nella zona dell’ospedale San Giuseppe di Empoli. Lascia un fratello maggiore, Andrea, dipendente della Sammontana, il padre Francesco, autista di bus turistici, e la madre Grazia. Da un paio di anni lavorava per Rfi come tecnico delle manutenzioni, con base a Empoli. In passato era stato dipendente della stamperia Maggiorelli Grafica di Empoli. Si era diplomato all’istituto tecnico Ferraris-Brunelleschi di via Sanzio. Frequentava con gli amici il circolo Arci nella frazione di Santa Maria, soprattutto nei fine settimana. Era un grande appassionato di cani e anche di calcio. Giocava da vent’anni nel Santa Maria, che milita in Seconda categoria.
I RICORDI
La società è in lutto, ieri la prima squadra, dove giocava De Luca, non ha svolto il consueto allenamento in segno di vicinanza e cordoglio. «Lorenzo ha iniziato qui da noi quando aveva sei anni, lo abbiamo visto crescere e diventare il ragazzo buono, sempre allegro e divertente che era - dice Valis Bagnoli, dirigente della società - per noi è una grande tragedia che non sappiamo spiegare, lui faceva parte della nostra famiglia. Era sempre disponibile con tutti. Il suo ruolo era terzino sinistro, aveva il numero 3. Ma quando c’era bisogno non si tirava mai indietro: sa quante volte è mancato il portiere a una partita e abbiamo messo i guanti a Lorenzo». Aggiunge Bagnoli: «Lui non si lamentava mai, né se l’allenatore gli cambiava il ruolo né se non giocava. Teneva insieme il gruppo sempre con il suo sorriso. È una perdita che sentiremo a lungo. Gli amici ci hanno chiesto la sua maglia da gioco e la bandiera del Santa Maria, noi saremo tutti al suo funerale quando ci sarà».
LA STRADA DEI LUTTI
Un altro morto sulla vecchia 429. Il luogo dove ha perso la vita Lorenzo De Luca non è molto lontano dal punto in cui, nella notte del 9 settembre 2017, è stata trovata cadavere sul ciglio della strada la 19enne Sara Scimmi, al centro di una complessa vicenda giudiziaria con coinvolto un camionista 50enne, accusato di omicidio stradale ma assolto in primo grado. Di lutti ne ha però portati anche la nuova 429: l’ultimo, nel febbraio scorso, il 34enne Carlo Desideri, morto a seguito di un incidente stradale in località Brusciana, tra Empoli e Castelfiorentino.