La commissione: servono requisiti di protezione dell’habitat
VIAREGGIO. Piace poco all’Europa l’idea che un tratto della Ciclovia tirrenica possa passare in seno alla Lecciona, la riserva naturale tanto cara ai viareggini. Tant’è che, chiamata in causa, l’Unione Europea – o meglio, il suo braccio operativo, la Commissione europea – fornisce indicazioni nel caso in cui diventi realtà il futuribile tracciato che coinvolge l’area protetta, “prescrivendo”, che il progetto dovrà avere «requisiti di protezione ambientale».
Il quesito
La Lecciona non sta a cuore solo al mondo ambientalista viareggino e toscano. Anche l’Unione europea se ne occupa: a sollecitarne il parere è stata l’eurodeputata e co-portavoce nazionale di Europa Verde Eleonora Evi, che ha presentato un’interrogazione alla Commissione europea sul progetto che prevede il passaggio all’interno della Lecciona di un tratto della Ciclovia tirrenica, ovvero il maxi progetto per lo sviluppo integrato della mobilità e del turismo sostenibili per cui – una volta concluso – si potrà andare in bicicletta da Ventimiglia a Roma. L’area della Lecciona – rammenta Evi – è caratterizzata da un raro ecosistema dunale e ha lo status di Zona di protezione speciale e Zona speciale di conservazione. Ecco perché «questo scellerato progetto – commenta l’eurodeputata – avrebbe un fortissimo impatto sulla vegetazione e sull’avifauna della riserva, in deroga agli standard europei previsti dalle direttive Habitat e Uccelli». È questa la ragione per cui Evi ha chiesto alla Commissione europea «di far luce sulla possibile violazione delle direttive europee in materia».
Il responso
Ha risposto, a nome della Commissione, Virginijus Sinkevicius, commissario Ue della Lituania con il portafoglio per l’ambiente. «Per progetti di questo tipo – scrive il commissario – gli Stati membri devono determinare (..) se il progetto debba essere sottoposto a una valutazione a causa dei suoi probabili effetti rilevanti sull’ambiente, tenendo conto dei relativi criteri di selezione riportati nell’allegato III della direttiva 2011/92/Ue», la direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che riguarda la valutazione dell’impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati (modificata dalla direttiva 2014/52/Ue) . «Se il progetto dovesse beneficiare del sostegno del dispositivo per la ripresa e la resilienza o del Fondo europeo di sviluppo regionale – scrive ancora il commissario – dovrebbe tenere conto dei requisiti di protezione ambientale pertinenti».
E adesso?
«Considerato che il progetto gode del sostegno del Fondo europeo di sviluppo regionale – osserva Evi – le autorità italiane devono fare massima attenzione affinché siano osservati tutti i requisiti di protezione ambientale». Ma non finisce qui. L’eurodeputata va avanti: «Lo sviluppo di una pista ciclabile all’interno della Riserva della Lecciona è ingiustificato – dice Evi – Chiedo che il governo, alla luce della risposta della Commissione europea, annulli lo sviluppo di una pista ciclabile che rischierebbe di compromettere un ecosistema già molto fragile, e che proceda con l’inclusione del tratto parallelo del viale dei Tigli nella Ciclovia tirrenica, come proposto da Europa Verde e dagli stessi cittadini».l
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