Il direttore di medicina d’urgenza: «Aumento dovuto al caldo e al Covid»
EMPOLI. Come nel resto degli ospedali della Toscana - sia nelle località balneari che nelle aree interne - anche al pronto soccorso dell’ospedale San Giuseppe di Empoli si registra un incremento non di poco conto degli accessi da qualche settimana a questa parte.
Secondo i dati forniti dall’Asl Toscana Centro, l’aumento è quantificabile in un 10% rispetto al mese di maggio. A influire su questa impennata di ricoveri ci sono soprattutto due fattori: il caldo record che ha colpito la nostra regione e che ormai va avanti da fine maggio, con assenza di precipitazioni da circa due mesi; e anche il generale e progressivo allentamento delle precauzioni anti Covid-19, l’ultima è la decadenza dell’obbligo di portare le mascherine sui mezzi pubblici.
Il numero di persone che contrae il coronavirus informe più o meno lievi, in sostanza, è tornato a crescere negli ultimi tempi.
La conseguenza più immediata riguarda il carico di lavoro sulle spalle degli operatori sanitari, che si trovano da tempo sotto organico e, complici le ferie estive e i riposi non goduti e maturati durante la pandemia, si trovano ad affrontare un nuovo periodo di pressione, con dirigenti ospedalieri e primari che coprono i turni insieme ai colleghi, anche nei fine settimana e durante i giorni festivi.
Al pronto soccorso del San Giuseppe di Empoli, per esempio, nelle ultime settimane gli accessi sono aumentati ulteriormente con una media di 180 pazienti al giorno e picchi anche di oltre 200 ricoveri.
Spiega il dottor Simone Vanni, direttore del reparto di medicina di urgenza al San Giuseppe: «Questo aumento che è di circa il 10% rispetto a maggio e potrebbe essere legato sia all'ulteriore allentamento delle misure Covid (con un numero di ricoveri di pazienti positivi che tuttavia sta di nuovo aumentando), sia all'aumento delle temperature, per cui frequentemente si vedono casi di disidratazione accompagnate da disturbi elettrolitici che colpiscono preferenzialmente i soggetti anziani, che hanno notoriamente un ridotto senso della sete».
In riferimento a quest’ultimo aspetto, aggiunge Vanni: «Di solito nel periodo estivo è bene incoraggiare questi pazienti ad assumere una maggiore quantità di liquidi (evitando sempre bevande gassate e zuccherate) tranne che nei soggetti con storia di insufficienza cardiaca. È bene anche rivalutare il dosaggio di terapie in corso, come le terapie diuretiche che spesso in estate vanno ridotte o sospese, specialmente in quei soggetti che hanno scarsa capacità di introito di liquidi», sottolinea il dottore.
L’ospedale di Empoli come quelli delle altre zone della Toscana, sta andando in sofferenza in questo anomalo inizio estate. Nell’Asl Centro (Firenze, Prato e Pistoia) l’afflusso è in crescita del 10%, con picchi del 20% nelle aree più affollate, come il capoluogo di regione di nuovo pieno di turisti.
I colpi di calore, i malori e i mancamenti dovuti alle temperature record colpiscono in particolar modo le persone in età avanzata - i ricoveri per difficoltà respiratorie e disidratazione sono all’ordine del giorno - ma anche chi svolge attività sportiva nelle ore più calde della giornata, che nonostante la preparazione fisica può andare incontro a complicazioni di questo genere e quindi ricorrere alle cure di sanitari del pronto soccorso.
Poi c’è il Covid che è ancora presente ed è tornato a diffondersi con numeri in aumento. Altro fenomeno che ciclicamente ritorna nel periodo estivo, riguarda il problema del consumo dell’alcool nei giovani e nei giovanissimi, che si ritrovano con più frequenza.
Medici e infermieri dell’ospedale si trovano ad affrontare anche questi particolari casi, che subiscono un incremento soprattutto nelle serate estive, quando c’è maggiore possibilità di incontrarsi e uscire. Come più volte segnalato dalle Asl toscane, non siamo ancora di fronte a un allarme sociale ma emergono le prime avvisaglie in queste settimane.
