A San Vincenzo è scontro sulla concessione
SAN VINCENZO. Si apre con una polemica social-animalista l’estate a San Vincenzo: a fare da detonatore un post del titolare della dog beach, Luca Giovannini. Il problema ruota intorno alla riduzione dell’area di spiaggia libera concessa dal Comune: 30 metri.
E con una serie di limitazioni, che il gestore ha spiegato via Facebook al popolo degli amanti dei cani che arrivano su questa spiaggia da tutta la Toscana. «È confermata l’ostilità verso chi ha un cane e ha voglia di frequentare la spiaggia libera in libertà senza guinzaglio – dice Giovannini, contattato dal Tirreno –: sono di nuovo soltanto 30 metri dedicati, mentre nel 2018 erano 100. La vicenda è complessa: di fatto nel 2016 avevamo 200 metri di spiaggia libera accanto al bagno Dog beach, sulla quale facevamo controllo e servizio noleggio di lettini e ombrelloni».
Da quest’anno «la parte libera non si trova più a sud ma è stata traslata a nord dopo lo stabilimento Dog beach. Così si comprimeranno gli spazi, perché una volta arrivati alla dog beach tutti i clienti dovranno dirigersi nella solita direzione creando un numero di interazioni tra i nostri amici a quattro zampe a nostro avvisto pericoloso». Finita la parte libera, «sempre lato nord i cani non possono accedere nemmeno al guinzaglio. Finché questo accadeva alla fine dello stabilimento potevamo controllare meglio, adesso sarà molto più difficile». L’altra limitazione riguarda il servizio di noleggio ombrelloni che non è più possibile sulla spiaggia libera. Giovannini dà anche un’interpretazione della scelta del Comune. All’origine ci sarebbe la protesta di un privato che non gradisce la spiaggia per cani.
Una storia complicata, tra concessioni e l’inchiesta che l’anno scorso ha travolto la vecchia amministrazione comunale. Al netto delle vicende legali, il popolo dei cinofili ha reagito in massa, inondando il post del gestore di commenti e like.
E tra i commenti si inserisce quello dell’assessore all’Urbanistica del Comune di San Vincenzo Nicola Bertini. Al quale ci rimanda il sindaco Paolo Riccucci, che abbiamo interpellato. «Posso comprendere sia le proteste sia le critiche ma ci sono due semplici considerazioni da fare – dice Bertini – : la prima è che la dog beach quest’anno è stata assegnata attraverso una manifestazione d’interesse (un bando) che conteneva esattamente i termini che ora vengono contestati».
Giovannini aveva già in gestione la concessione della dog beach ed è l’unico che ha risposto al bando. «Le richieste giunte dagli attuali ed ex aggiudicatari del bene in questione – aggiunge l’assessore – devono essere molto ben ponderate da parte di un’amministrazione. Come da inchiesta della Procura della Repubblica, che ha portato lo scorso 9 marzo all’arresto dell’ex sindaco e che coinvolgeva anche la modalità di aggiudicazione della dog beach, si ricorda che richieste di modifica all’atto d’indirizzo del consiglio comunale provenienti da parte di chi vuol partecipare al bando, possono comportare esiti legali, anzi devono comportarne». L’assessore sottolinea: «Non esiste in nessun luogo in cui ci siano le norme che un potenziale aggiudicatario richieda modifiche agli indirizzi che un’amministrazione predispone per una manifestazione d’interesse: farlo da parte del privato è temerario, accettarle da parte del pubblico è reato. Questo non solo l’ho spiegato a voce ai gestori quando chiesero un incontro ma, a scanso di equivoci, glielo precisai per mail».
Bertini assicura però che è intenzione dell’amministrazione comunale aprire nella zona a nord del paese un’altra spiaggia dedicata ai cani, «perché sappiamo quanto siano importanti questo tipo di servizi».