Firenze. Si realizzerà la terza corsia, dove possibile. Altrimenti ci si accontenterà di ampliare le carreggiate esistenti, se non ci sarà spazio per una terza corsia. L’obiettivo della Regione, comunque, sarà di non avere più code chilometriche in Fi-Pi-Li causate dai cantieri pubblici. Di non dover più ridursi a concentrare il traffico in una sola carreggiata per poter eseguire la manutenzione anche solo ordinaria della superstrada. È (anche) per questo – dice Eugenio Giani, presidente della Toscana – che nel 2023 la gestione della Firenze-Pisa-Livorno passerà, con tutti i suoi cento chilometri, a una società pubblica regionale. L’annuncio (osteggiato) risale a oltre un anno fa. Ora, conferma Giani, si passa ai fatti. Basta distinzioni fra proprietà dell’infrastruttura - è della Regione, appunto - e gestione, di competenza della Città metropolitana di Firenze. Che, però, l’ha affidata al colosso Avr group.
In questo momento, in realtà, il cantiere che più crea problemi è quello fra Montelupo ed Empoli est: svincolo di Montelupo chiuso (in entrata e uscita fino al 31 maggio), traffico spostato tutto sulla carreggiata “fiorentina” della Fi-Pi-Li, visto che è chiusa la carreggiata verso Pisa e Livorno per la nuova pavimentazione (di 2,5 chilometri di strada) con asfalto drenante, installazione di barriere anti-rumore e predisposizione delle reti informatiche. Le code sono inevitabili, in una strada che in media, nel 2021 è stata percorsa da circa 50mila veicoli al giorno.
Presidente Giani, sempre lavori e caos sulla Fi-Pi-Li, la strada regionale più importante in Toscana. Ma quando finirà questa situazione?
«Diciamo subito che questo lavoro è di competenza della Regione e non della società Avr alla quale la Città Metropolitana ha affidato, invece, la manutenzione ordinaria. Fra Empoli e Montelupo stiamo intervenendo noi, come proprietari dell’infrastruttura, perché è un lavoro di manutenzione straordinaria. La progettazione risale all’anno scorso: il lavo fu deciso a causa di una frana, un evento inaspettato sul quale dovevamo intervenire senza indugio. Ma posso garantire che sarà l’ultimo lavoro che eseguiremo direttamente come Regione».
Perché è pronta la società “in house” (pubblica)che, come aveva già annunciato, gestirà direttamente le strade di proprietà e competenza della Regione?
«La spa non è ancora formalmente costituita, ma ho già dato mandato a una società di esperti di presentarci uno studio: questo team deve indicarci la strada per arrivare a costituire Toscana strade spa come società in house, una società pubblica, interna alla Regione, appunto. E lo studio è già in corso».
Quando sarà operativa Toscana strade spa?
«Una data precisa non è prevedibile. Ci sono questioni giuridiche da sciogliere soprattutto rispetto al passaggio della gestione dell’infrastruttura dalla Città Metropolitana alla Regione (visto l’appalto milionario dato ad Avr per la manutenzione, anche se in questa fasa l’ultimo rinnovo è stato solo biennale, ndr). Comunque posso dire che Toscana strade spa sarà operativa nel 2023, non oltre».
Cosa cambierà per la Fi-Pi-Li e soprattutto per i viaggiatori con il passaggio dal sistema attuale alla presa in carico della strada e della viabilità a Toscana strade spa? Perché funzionerà meglio il sistema che riunisce proprietà e gestione di manutenzione ordinaria e straordinaria?
«Secondo il nostro progetto, cambierà molto. Non ci sfuggono i limiti della gestione attuale. Oggi i lavori di manutenzione, anche solo ordinaria, causano sofferenza alla mobilità e quando sono terminati non portano un “valore aggiunto” all’infrastruttura. Quando sarà operativa Toscana strade spa, i lavori i saranno programmati in modo da potenziare la Fi-Pi-Li».
Come?
«Il principio è che tutti i lavori, sia ordinari che straordinari, dovranno apportare qualche cosa di nuovo alla superstrada, non dovranno limitarsi alla sola manutenzione. Quando interverremo non ci dovremo limitare, ad esempio, a sostituire un parapetto o a effettuare la separazione di due corsie. Nel momento in cui interverremo, metteremo a una corsia e allargheremo anche la carreggiata. Ci saranno tratti nel quali sarà possibile costruire la terza corsia, una vera corsia di emergenza oltre alle due corsie esistenti».
Sarà una superstrada più sicura.
«Certo. Ma questo ci consentirà pure - in caso di cantieri aperti -di avere e sempre due corsie percorribili anche nel tratto interessato dai lavori. Così eviteremo, restringimento di carreggiate che creino ingorghi come accade ora, sensi unici alternati, spostamenti del traffico su una sola carreggiata».
E dove non sarà possibile realizzare la terza corsia?
« In alcuni tratti, in effetti, la terza corsia non sarà realizzabile, ma ci sarà almeno un po’ di spazio per ampliare le corsie esistenti. Sarà sempre meglio di ora».
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