viareggio. Nuove accuse per Paolo Macchiarini, il 63enne chirurgo viareggino considerato “il mago della trachea”. Dopo un’odissea giudiziaria lunga quasi nove anni, che si è conclusa nel 2021 con tutte le accuse cadute in Corte di cassazione, Macchiarini è finito a processo in Svezia. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, il chirurgo sarebbe accusato della morte di tre pazienti che si erano sottoposti al trapianto di trachea con cellule staminali. Una procedura innovativa che ha portato Macchiarini alla fama e poi gli ha visto rivoltarsi contro un intero sistema, quello della sanità toscana. Dove era arrivato nel 2009, all’ospedale di Careggi, chiamato dall’allora assessore alla sanità Enrico Rossi.
Ora il procuratore capo del tribunale di Solna, vicina alla capitale svedese Stoccolma, lo avrebbe messo sotto accusa con ipotesi molto gravi: la responsabilità nella morte di tre suoi pazienti che si erano sottoposti al trapianto. Se riconosciuto colpevole, sempre secondo quanto riporta il Corriere, Macchiarini rischia 10 anni di carcere. La magistratura svedese sostiene che i trapianti fossero una procedura illegittima, che non rientrava in alcuna forma di assistenza medica riconosciuta o sperimentazione autorizzata. Paolo Macchiarini, a detta della Procura di Solna, attraverso le sue azioni avrebbe inflitto gravi lesioni personali. Dopo aver convinto questi pazienti a operarsi, con un’accusa simile a quanto gli era stata fatta dalla magistratura italiana: la presunta forzatura di pazienti riluttanti, nell’idea di operarli comunque. Accuse che la magistratura italiana non ha mai provato e che difatti sono crollate in Cassazione.
L’incubo di Macchiarini ricomincia. Nei primi anni del Duemila, in una classifica stilata dai media americani era finito tra i primi dieci chirurghi al mondo. Pioniere dei trapianti di trachea con cellule staminali, dopo esperienze all’estero (Usa, Londra e il Karolinska Institut di Stoccolma, che assegna i premi Nobel per la medicina), era arrivato a Careggi nel 2009, per volere dell’allora assessore Rossi. Macchiarini ricevette l’incarico di guidare la chirurgia toracica. Ma a settembre del 2012 venne arrestato mentre stava operando, venendo poi liberato il 15 ottobre. Accuse gravissime quelle che gli erano state mosse: si parlava di pazienti raggirati e convinti a farsi operare da lui in cliniche private, con la scusa che nella sanità pubblica le liste d’attesa sono lunghe. Ma per la giustizia italiana, con la solita lentezza da lumaca, nel 2021 il verdetto finale è stato: tutto falso, il chirurgo è innocente. I suoi detrattori non hanno mollato e continuano a considerare le sue ricerche farlocche, con esiti chirurgici sui pazienti negativi fino alla mortalità. Ora il nuovo processo in Svezia, che almeno dovrebbe produrre una sentenza in tempi più brevi rispetto all’Italia: si attende un pronunciamento a fine mese.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
