Gli inquirenti escluderebbero il gesto volontario: la dinamica e il racconto dei macchinisti sul giallo della morte dell'uomo originario di Genova
CARRARA. Un tragico incidente. Questa l’ipotesi che sembra prendere maggiormente consistenza nelle indagini su quel che è successo nelle ultime ore di vita di Manuel Pronzato: 36 anni ancora da compiere, originario di Genova, ma residente dal 2016 a Carrara dove lavorava nella sua tabaccheria, scomparso tragicamente travolto da un treno nella tarda serata di domenica 20 marzo nel Comune di Sestri Levate. Una tragedia che ha lasciato nel dolore i genitori, gli amici e tutti quelli che conoscevano Manuel. Classe 1986, da quasi otto anni era a Carrara, nel suo tabacchino “Via Vai” sul viale XX Settembre: oggi un quartiere intero lo ricorda come un ragazzo buono, solare, sempre disponibile. Sulle sue ultime ore di vita si sta concentrando il lavoro della Polfer ligure, con i carabinieri di Sestri Levante.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l’ipotesi di un gesto estremo volontario sarebbe da escludere: i macchinisti di quell’intercity Milano-Siracusa che ha travolto a 500 metri dalla stazione di Riva Trigoso l’uomo avrebbero infatti raccontato di aver sentito un botto, ma di non aver visto nessuno di fronte, nell’atto di buttarsi. E avrebbero poi trovato tra i respingenti dei pezzi del giubbotto di Manuel. Poi il ritrovamento del corpo, senza vita, con attorno alcune migliaia di euro: probabilmente, sempre secondo una prima ricostruzione, l’incasso del lavoro della giornata precedente.
E proprio alla fine di quella giornata di lavoro la partenza per Genova, per andare dai genitori, dove cenerà nella sera di domenica 20 marzo prima di mettersi in viaggio per Carrara. All’altezza di Recco, però, l’incidente con un’altra vettura: ad aver la peggio – vista la dinamica e le condizioni della macchina – sembra l’altra auto, ma la conducente non riporterà ferite gravi. Questo Manuel non lo sa perché – secondo la ricostruzione degli inquirenti – non si ferma. E sulle sue tracce si muovono gli agenti della Polstrada che trovano la sua auto in un parcheggio all’altezza del casello di Sestri Levante. È qui che avvisano i genitori di Manuel perché la macchina è intestata al padre. Il trentacinquenne intanto raggiunge a piedi la stazione di Sestri, probabilmente vuole ritornare con il treno a Carrara, ma a quell’ora – complice anche uno sciopero – non ci sono più treni. Si sarebbe a quel punto incamminato lungo i binari verso Riva Trigoso. A 500 metri dalla stazione circa, il passaggio dell’intercity e il corpo ritrovato poco prima della mezzanotte. Gli agenti al momento escluderebbero dunque il gesto estremo: probabilmente, questa è l’ipotesi che emerge, il giovane sarebbe stato sotto choc dopo l’incidente in auto e nella ricerca disperata di un mezzo per tornare a casa, camminando a pochi metri dai binari, non si sarebbe accorto dell’arrivo di quel treno.
Del caso gli agenti hanno riferito all’autorità giudiziaria; dovrebbero essere eseguiti l’esame tossicologico e l’alcol test, ma non dovrebbe essere eseguita invece l’autopsia e al momento non è stata resa nota la data dei funerali del giovane residente a Carrara.
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