LIVORNO. Ancora un quarto dei posti liberi. Ultime 24 ore, anche a Livorno, per partecipare al servizio civile universale. Le adesioni, purtroppo, secondo gli addetti ai lavori stanno andando a rilento soprattutto a causa del Covid. In città e a Collesalvetti, stando ai dati del portale governativo che monitora in tempo reale le candidature, fino alle 19 di ieri su 146 posizioni aperte (per 38 progetti) ce n’erano 34 libere. Le domande, in realtà, sono superiori (210), ma concentrate per lo più su realtà specifiche.
Come l’Avis, la Svs che nelle ultime settimane si è dimostrata in forte risalita, la Croce azzurra e il Movimento cristiano lavoratori. Meno candidature per la Misericordia di via Verdi (sei iscrizioni per 16 posti in uno dei programmi presentati) e per la confraternita di Antignano (otto su 12, con quattro posizioni vuote), anche se per aderire c’è tempo fino alle 14 di giovedì 10 febbraio e soprattutto, nel caso delle Misericordie, ci potrà essere anche un “travaso” di aspiranti candidati dagli altri progetti, come il primo della Misericordia di via Verdi – denominato “Sistema integrato risposta emergenza 2021” – dove ci sono 11 adesioni per un solo posto. La situazione, insomma, in questo caso è fluida e senz’altro migliore rispetto a qualche settimana fa, quando c’erano un terzo dei posti disponibili (e nel frattempo sono stati anche aggiunti alcuni progetti). Ma il ribasso, purtroppo, rispetto agli anni scorsi secondo gli addetti ai lavori c’è stato eccome.
«COVID E POCHI SOLDI»
I problemi, come ipotizzato dal direttore della Misericordia di Antignano Fabio Cecconi, potrebbe essere rappresentato dal combinato fra soldi e Covid. La paura del virus, nelle famiglie e nei giovani, c’è ancora. Mentre i 444,30 euro di rimborso spese al mese forse vengono considerati insufficienti per 25 ore settimanali con vincoli di orario: «A livello nazionale tutti ci stiamo domandando le ragioni di questo importante calo di adesioni – spiega Cecconi – e i motivi sono tanti: senz’altro il Covid, poi i soldi. Con 25 ore alla settimana, trovando un lavoretto, i ragazzi forse pensano di riuscire a guadagnare di più. Poi ci sono dei vincoli, visto che non posso far venire i giovani la sera o la domenica e, soprattutto per chi studia, può essere un vincolo problematico». Cecconi propone alcuni cambiamenti per incrementare la partecipazione: «Chi ha già svolto il servizio civile, per regolamento, non può ripresentarsi – prosegue – e bisognerebbe cambiare il sistema. Allo stesso modo, sempre per agevolare i giovani, dovremmo dare loro la possibilità di candidarsi contemporaneamente per più progetti anziché per uno solo. E ampliare la platea dei potenziali partecipanti dai 16 ai 30 anni, anziché dai 18 ai 28 com’è ora».
«NESSUNO AVEVA LO SPID»
Un altro problema, per il direttore della Misericordia di via Verdi Gabriele Vannucci, è lo Spid: «Nessuno che si è presentato da noi lo aveva – dichiara – e abbiamo fornito assistenza. Stamani (martedì 8 febbraio per chi legge ndr) tre ragazzi si sono presentati a chiedere informazioni e speriamo che in zona Cesarini si presentino. Non so a chi imputare la colpa di questo calo di adesione, probabilmente il prossimo anno presenteremo più progetti con meno posizioni ciascuno».
