Sul caso le parole della ministra Mara Carfagna: "Tutta la mia vicinanza alla piccola vittima e alla sua famiglia”. La comunità ebraica di Livorno: "La scuola deve aiutarlo a superare questa umiliazione"
PIOMBINO. È stata formalizzata la denuncia ai carabinieri, per ingiurie e lesioni, martedì 25 gennaio, da parte del padre del 12enne che sarebbe stato aggredito e insultato da due ragazze di 15 anni in un parco della Val di Cornia perché di origine ebraica.
L'episodio è accaduto domenica 23 gennaio intorno alle 18.30 in un parco pubblico: il 12enne, che si trovava con altri coetanei, senza motivo sarebbe stato prima invitato a tacere dalle due ragazze e poi apostrofato con frasi antisemite come "devi bruciare nei forni". Dopo la discussione, le 2 avrebbero preso a calci e pugni il 12enne che, tornato a casa, ha raccontando tutto al padre.
Dopo l'aggressione, il ragazzino è andato al pronto soccorso dove gli sono state diagnosticate una serie di contusioni multiple guaribili in cinque giorni. La denuncia, che risulta aggravata dallo sfondo razziale, sarà inoltrata ora alla procura dei minori di Firenze.
LA COMUNITA' EBRAICA: IL PADRE È DISTRUTTO
"Io ho sentito ieri il papà e poi l'ho incontrato personalmente. E' devastato come lo sono io e come, spero, tutte le persone di buonsenso. Il piccolo è tornato a casa e si vergognava di ciò che era successo, puliva silenziosamente il giubbotto. Poi il papà ha cercato di farlo aprire e lui ha raccontato. Queste cose bisogna denunciarle a voce alta". Così il presidente della comunità ebraica di Livorno, Vittorio Mosseri. "Il papà sono due notti che non dorme, il piccolo è tornato a scuola accompagnato dal padre. Io spero che i suoi compagni, gli insegnanti possano aiutano a superare questa umiliazione, questa offesa solo per il fatto di essere ebreo. Questo fa male", conclude Mosseri.
LE PAROLE DELLA MINISTRA
Sul caso le parole della ministra Mara Carfagna: “Questa aaggressione ci ricorda la necessità di non abbassare mai la guardia contro l'antisemitismo, il razzismo, l'intolleranza. Tutta la mia vicinanza alla piccola vittima e alla sua famiglia: non siete soli, milioni di italiani sono con voi e non permetteranno che pregiudizi e ignoranza possano contaminare le nuove generazioni”.
LA SOLIDARIETA' DI GIANI
Solidarietà al bambino anche da Eugenio Giani, presidente della Regione: "Razzismo e antisemitismo covano tante volte sotto le ceneri. Per questo non possiamo permetterci di sottovalutare alcun gesto, anche se fossero solo parole uscite per un attimo fuori di senno. Ancor meno possiamo chiudere gli occhi quando alle parole si somma, come in questo caso, la violenza. Si tratta di un episodio gravee il fatto che sia accaduto in Toscana, dove molto e da anni abbiamo investito sulla memoria e sul racconto alle nuove generazioni di quello che è successo nei campi di sterminio, ci insegna che il vaccino contro razzismo e discriminazioni ha bisogno di richiami continui".