Centro polifunzionale di Campiglia: garantiti tutti i servizi L’Azienda sanitaria: «Gli ospedali messi a dura prova»
CAMPIGLIA. Non sarà uno stravolgimento. Ed è una novità non da poco per le persone che gravitano sul Centro polifunzionale di Campiglia. Da domani 12 posti letto saranno nuovamente destinati a coloro che sono in dimissione dai reparti ospedalieri non ancora negativizzati al Covid-19 e soprattutto con bisogni riabilitativi. Tutte le attività, inclusa quella di riabilitazione ambulatoriale, proseguiranno a regime. Rispetto ad aprile 2020 quindi la struttura non sarà destinata soltanto a chi è in uscita dalla terapia intensiva, ma a una casistica più ampia. Insomma, nel segno dell’emergenza, questa volta l’Azienda sanitaria Toscana Nordovest non sacrifica le necessità sociosanitarie del territorio.
«La situazione di “emergenza”, che si è venuta a creare negli ultimi giorni rispetto alla “quarta ondata” della pandemia da Covid-19, sta nuovamente mettendo a dura prova gli ospedali del territorio – affermano dal quartier generale dell’Azienda sanitaria –. Proprio per alleggerire le strutture ospedaliere, tenendo anche conto dei risultati estremamente positivi raggiunti dall’équipe del centro di Campiglia nella gestione clinico-assistenziale e riabilitativa dei pazienti Covid positivi dal 4 gennaio 12 posti letto saranno nuovamente destinati a coloro che sono in dimissione dai reparti ospedalieri non ancora negativizzati e, soprattutto con bisogni riabilitativi. Ovviamente, in caso di necessità e su indicazione dell’unità di crisi aziendale, i posti letto potranno essere raddoppiati».
Nel 2020 la scelta dell’Asl di chiudere i servizi per attrezzare in fretta e furia un reparto per pazienti Covid a Campiglia creò più di un mal di pancia e non pochi disagi. Tanto che per ritrovare la quadra tra Azienda e amministrazione comunale venne sottoscritto un protocollo per il ritorno alla normalità del Centro. Era la fine di giugno 2020 e di lì a un paio di settimane anche gli ultimi pazienti post covid ricoverati lasciarono la struttura. Gli spazi al piano terra vennero chiusi e sanificati per riaprire i 24 posti letto alla normale attività di riabilitazione. Sulla scia di quell’esperienza sono state installate le porte elettriche di separazione tra le due ali del piano terra.
«Grazie agli investimenti per lavori strutturali terminati nel 2021, realizzati sulla base delle indicazioni delle diverse procedure aziendali rispetto alle norme di sicurezza e di accreditamento – sostengono dall’Asl –, potranno essere svolte in totale sicurezza tutte le attività, inclusa quella di riabilitazione ambulatoriale. Infatti, è attivo il servizio di vigilanza e controllo ed è garantita la totale separazione degli ambienti covid rispetto a quelli destinati agli altri servizi del Centro polifunzionale». Nei piani superiori della struttura si trovano poliambulatorio, Cup, servizio sociale, centro prelievi, unità funzionale Salute mentale infanzia e adolescenza e Centro ortoprotesico toscano (Cot) .
Nel 2020 dal 6 aprile furono 42 i pazienti post-covid ricoverati a Campiglia, tutti con deficit respiratori, cinque con disturbo della deglutizione, dieci con problemi di neuropatia agli arti superiori e inferiori. Questa volta, l’Asl punta a dare una risposta diversificata tenuto conto che i bisogni in questi due anni di pandemia sono mutati. Verranno assistiti i pazienti asintomatici o paucisintomatici, cioè con scarsità di sintomi tipici del virus, ormai stabili dal punto di vista clinico, che si trovano in ospedale per altre ragioni, dalla frattura del femore all’ictus, e quelli che, raggiunta la stabilità clinica, non sono in grado di rientrare a domicilio perché necessitano di riabilitazione.
Il personale sanitario per garantire l’assistenza ai 12 pazienti è già presente nella struttura e formato per la gestione dei rischi covid. Le persone ricoverate nel centro di riabilitazione oggi saranno trasferite. E finché durerà l’emergenza la degenza riabilitativa no-covid rimarrà sospesa, ma garantita in collaborazione con strutture private accreditate.
L’Azienda precisa che «sebbene la pressione sulle terapie intensive sia minore rispetto al passato e i quadri più gravi, meno numerosi, siano quasi esclusivamente sviluppati da persone non-vaccinate, il numero di pazienti covid ricoverati negli altri reparti sta diventando importante così come la casistica di persone fragili e disabili. L’istituzione dei primi 12 posti letto permetterà una più efficace assistenza riducendo l’ospedalizzazione dei pazienti fragili».
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