Un milione all’anno il costo per il Comune. La concessione diretta possibile solo in project financing
TRIESTE. Dopo l’accordo firmato lo scorso 19 aprile tra il Comune e la Triestina Calcio – che ha consentito di superare l’impasse generata dalla programmazione dei concerti di Ultimo Max Pezzali al Nereo Rocco in periodo di play off – ora per il municipio si apre la partita della gestione dell’impianto di Valmaura. Resterà diretta da parte dell’amministrazione comunale o sarà data in concessione alla Triestina? Questo tenendo in considerazione che il Comune spende circa un milione all’anno per la gestione del Rocco dove, è bene ricordarlo, convivono anche altre realtà. A cominciare dalle Federazioni sportive e dal Coni.
La società alabardata presieduta da Ben Rosenzweig ha già manifestato in più occasioni l’interesse a una gestione diretta del Rocco, anzi lo vorrebbe per 25 anni. Ma con quale modalità, visto che si tratta di un bene pubblico. «Attraverso l’accordo siglato lo scorso aprile – ha precisato l’assessore con delega agli impianti sportivi Elisa Lodi, nel corso della seduta della quinta Commissione presieduta da Manuela Declich – le parti hanno deciso di disciplinare i loro rapporti in vista dei due eventi musicali, ma anche in relazione a un progetto futuro volto alla gestione del Rocco».
Ma andiamo con ordine: l’accordo fissa al 30 giugno 2025 la scadenza della convenzione che regola l’utilizzo dello stadio da parte dell’Unione per tutti gli impegni del campionato di calcio. «Qualora entro quella data non ci fossero ancora le condizioni per una gestione diversa, il Comune provvederà a perfezionare con la Triestina una nuova concessione per l’utilizzo del Rocco», ha spiegato il direttore del Servizio strutture sportive del Comune Fabio Cipriani. La questione Rocco, Triestina e concerti è stata trascinata in Commissione da una mozione del capogruppo di Adesso Trieste Riccardo Laterza, presentata ieri dal consigliere comunale Kevin Nicolini.
Se il Comune optasse per la gestione esterna dell’impianto «dal punto di vista della normativa – così Cipriani – trattandosi di un impianto in grado di generare rimuneratività per l’eventuale gestore privato, il Comune dovrebbe aprire una procedura a evidenza pubblica, quindi una gara per l’affidamento». Esiste però anche la possibilità di affidare la concessione a un soggetto che presenta un project financing «che preveda – ha spiegato il direttore – oltre alla gestione anche una serie di interventi dal punto di vista strutturale della manutenzione straordinaria o altri generi di lavori». Trattandosi ora di un impianto a gestione diretta da parte del Comune – costruito tra l’altro con denaro pubblico, con il campo appena riqualificato grazie a un importante finanziamento regionale – la possibilità di darlo in gestione a un soggetto esterno dovrà essere vagliata dal Consiglio comunale. Poi un contratto andrebbe a disciplinare i confini dell’utilizzo. Dare in gestione lo stadio, ad esempio, per 20-25 anni, significherebbe lasciare al gestore privato anche la possibilità di organizzare eventi diversi da quelli previsti dall’attività della Triestina, quindi altri eventi sportivi e pure musicali. Questo senza doversi confrontare con il Comune.
L’accordo Comune-Triestina prevede che il Rocco ora sia a disposizione del Comune dal 20 maggio al 30 giugno per lo svolgimento degli eventi musicali. Per lo stesso periodo l’Unione ha già ottenuto dalla Lega Pro l’autorizzazione a disputare le partite di play off allo stadio Omero Tognon di Fontanafredda. Oggi a Benevento il verdetto a riguardo.