foto da Quotidiani locali
GORIZIA È stata disposta l’autopsia sul corpo del cittadino sloveno trovato morto nel fiume Isonzo sabato scorso.
A deciderlo la Procura della Repubblica di Gorizia che ha ritenuto opportuno effettuare questo approfondimento finalizzato all’accertamento della causa del decesso che, allo stato attuale, non risulta comunque riconducibile all’azione di terzi. Pertanto, la via privilegiata è e resta quella dell’incidente: l’uomo sarebbe caduto nel fiume autonomamente.
Nel frattempo, gli accertamenti che sono stati condotti dai carabinieri del Comando provinciale di via Paolo Diacono, sotto la direzione della stessa Procura, hanno consentito di identificare l’uomo. Non viene fornito il nome per esteso, bensì solamente le iniziali: si tratta di L.S., cittadino di nazionalità slovena originario di Nova Gorica, nato nel 1970. La sua scomparsa era stata denunciata, il giorno precedente al rinvenimento della salma, negli uffici della Polizia di Capodistria: in quella località, infatti, l’uomo era domiciliato.
Il corpo, lo ricordiamo, era stato avvistato riverso in posizione prona con una vistosa ferita alla schiena da un passante, che aveva poi avvisato un ciclista di passaggio.
Circostanza di cui “Il Piccolo” aveva dato conto nell’immediatezza: la ricognizione esterna del corpo effettuata dal medico legale ha, in ogni caso, evidenziato la presenza della ferita. Il dettaglio, però, più che risolvere il caso, aveva finito con l’ampliare le ipotesi. La caduta in acqua poteva essere stata la conseguenza di un colpo accidentale alla testa ma il colpo poteva essere anche una conseguenza di un tuffo nel fiume.
Da lì, l’immediata attivazione dei soccorsi con l’arrivo di due gazzelle dei militari dell’Arma (del Nucleo operativo radiomobile e della stazione di San Floriano del Collio), dell’ambulanza e dell’automedica e dei vigili del fuoco assieme ai sommozzatori.
Per evitare che i curiosi potessero seguire dall’alto le operazioni di recupero della salma, per buona parte del pomeriggio di sabato la passerella di Straccis è rimasta chiusa per diverse ore. I carabinieri avevano fettucciato l’accesso dal lato di Piedimonte e interdetto il passaggio dalla metà del ponte sul lato opposto, in località Straccis, piantonandolo fino al termine dell’intervento.
I sanitari inviati dalla Sores (Sala operativa regionale emergenza sanitaria) arrivati sul posto non avevano potuto fare altro che constatarne il decesso ed allertare le forze dell’ordine che erano intervenute per un sopralluogo unitamente al magistrato di turno e al medico legale.
L’uomo deceduto aveva i capelli grigi e il volto rivolto all’ingiù. Era scalzo ma indossava una camicia chiara e un paio di pantaloncini corti scuri. Con sé, no aveva i documenti.