L’impianto di via Locchi recuperato in project financing assieme al Municipio: 4 palestre interne e 6 campi esterni di padel, tennis, basket-volley e pickleball
TRIESTE A ottanta anni contati dallo sbarco in Normandia, il prossimo giovedì 6 giugno coinciderà invece con il D-Day della “cittadella Samer”, l’impianto sportivo polifunzionale in via Locchi, voluto e finanziato dall’imprenditore con la denominazione ufficiale di “Trieste campus”, nel quadro di un project financing con il Comune proprietario dell’edificio. Un investimento, che scorrendo il pallottoliere, arriverà a 6 milioni.
Al posto di Utah, Omah, Gold, Juno, Sword beach, le spiagge dove sbarcarono gli Alleati, avremo - senza la previsione di combattimenti se non di quelli con il tempo - quattro diverse palestre, piazzate più o meno sotto la sede della Polizia locale, e sei campi esterni, realizzati sopra il lastrico del parking Sant’Andrea.
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Il 6 giugno, un paio di giorni prima che si aprano i seggi delle Europee, andrà in onda l’inaugurazione, nell’auspicio che intanto venga completata la documentazione relativa all’agibilità della composita struttura. Che comunque andrà a regime in settembre, giusto per l’avvio della stagione agonistica. Andrea Razzi, nella sua bivalente versione di pallanuotista-manager, racconta quello che atleti e dopolavoristi avranno modo di vedere: «All’interno su un livello opereranno due palestre vocate all’attività agonistica (scherma, karate), sul livello pianterreno altre due palestre saranno destinate alla ginnastica, sia per allenamento che per diporto».
Il marcato accento fiorentino di Razzi si dedica poi alla parte esterna: «Tre campi di paddle, uno di tennis, uno di pickleball (disciplina di racchetta), uno misto pallacanestro-pallavolo». A terra uno speciale materiale anti-trauma fabbricato dalla Mapei, la grande azienda della famiglia Squinzi proprietaria del Sassuolo e dell’omonimo stadio di Reggio Emilia. Razzi pensa che in autunno i frequentatori a vario titolo dell’impianto potranno essere 600. Sono in corso colloqui con il gestore del parcheggio Sant’Andrea per studiare qualche agevolazione tariffaria a vantaggio degli iscritti a “Trieste campus”.
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Discorso a parte quello riguardante la palestra dove si allena la squadra di pallacanestro di serie A2, anch’essa inserita nella “cittadella”, ma regolata da un atto aggiuntivo stipulato tra il Comune e Samer: Razzi preferisce demandare il tema a un successivo momento.
Coordinato da Franco Sergas, lo staff di Samer, nonostante la lunghezza di un recupero durato tra carte e malta non meno di cinque anni (ma il cantiere a cura dell’impresa triestina Rosso se l’è cavata in poco più di 12 mesi), è soddisfatto anche per una ragione, diciamo così, “storica”: la “cittadella” è la prima finanza di progetto di carattere sportivo realizzata in Friuli Venezia Giulia. La ristrutturazione riguarda spazi che giacevano da tempo inutilizzati. In tutto 4.200 metri quadrati, di cui 1.400 indoor e 2.800 open.
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Se ne cominciò a parlare nel 2018, quando l’allora assessore allo Sport, Giorgio Rossi, e l’allora presidente di commissione Michele Babuder segnalarono l’opportunità del recupero. Poi il project con Samer carburò, con una valutazione finanziaria iniziale pari a 2 milioni di euro, di cui 300.000 comunali e tutto il resto sul groppone dell’imprenditore: cammin facendo l’impegno è salito - come si diceva all’inizio - a una cifra complessiva di 6 milioni (senza ulteriori interventi municipali). Samer raccoglie una pattuglia formata da Fiamma Karate, da Tennis trieste events, da San Giusto scherma, da Calicanto onlus. Progettista l’architetto Gianluca Paron.
Molti gli annunci di cantieri e di relative inaugurazioni destinati a slittare, conditi anche da qualche contrasto all’interno della macchina comunale e dall’incombere della pandemia. Il 2021 e il 2022 trascorrono nell’iter amministrativo, che finalmente si scuote nel dicembre ’22 quando a Samer vengono consegnate le chiavi del cantiere.
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