foto da Quotidiani locali
TRIESTE Appena il modellino nero e giallo tocca la superficie dell’acqua, nella sala del Museo del mare di Trieste cade un silenzio d’attesa. Le ragazze e i ragazzi non mollano per un secondo il loro sguardo dall’imbarcazione in miniatura fabbricata nei mesi precedenti: «galleggia o no?», si sente sussurrare dalle ultime file.
La “Zeus” – questo il nome del modellino – effettivamente galleggerà. Ma dovrà attendere ancora qualche giorno per sapere se si è aggiudicata il primo premio.
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La cornice che ha permesso agli alunni di trenta classi di scuole medie e superiori provenienti da tutta la regione di vestire per qualche mese i panni di un costruttore di navi è quella del “Progetto Navigando”, ideato cinque anni fa dal Maritime Technology Cluster Fvg e parte della rassegna “MareinFvg”.
Le regole sono semplici: dopo alcune lezioni da parte degli esperti e con l’aiuto di una dispensa sempre a disposizione, ogni classe è stata divisa in singoli gruppi che, a partire dal materiale fornito, hanno progettato le loro imbarcazioni in miniatura.
Il risultato è un modellino di 50 centimetri di lunghezza e 10 di larghezza, per un peso di circa 1,5 chili, ciascuno decorato a suo modo e con le sue specifiche caratteristiche.
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È un impegno che corrisponde a circa dieci ore di lavoro da spalmare nel calendario scolastico, i cui frutti si stanno vedendo in questi giorni. Ieri, infatti, sono iniziate le fasi finali dell’iniziativa, da cui emergerà il prossimo venerdì il modellino vincente. La valutazione si basa da un lato sull’estetica – come, cioè, sono stati abbelliti i modellini – dall’altro sull’efficienza, accertata grazie a un circuito preso in prestito dall’Istituto di Ingegneria del mare del Cnr di Roma.
«Il nostro intento è avvicinare i giovani ai mestieri del mare, illustrando allo stesso tempo i procedimenti fisici che consentono il galleggiamento e una navigazione efficiente», spiega Lucio Sabbadini, presidente del Maritime Technology Cluster Fvg. «È fondamentale anche far lavorare i ragazzi in squadra – aggiunge – costringendoli a prendere delle decisioni progettuali».
Tornando alla competizione, la “Zeus” è soltanto uno dei candidati a diventare la nave vincente. È stata costruita da un gruppo di alunni della scuola media Dante Alighieri di San Canzian d’Isonzo che ieri, martedì 14 maggio, assieme agli studenti dell’istituto Codermatz di Trieste, hanno presentato le proprie opere.
«Si chiama “Zeus” perché vogliamo vincere», sorride fiducioso Nicolò Anut, che frequenta la seconda media.
Accanto a lui, mentre tiene gelosamente fra le mani la sua nave, c’è Margherita Assi, anche lei studentessa della Dante Alighieri di San Canzian d’Isonzo. «Per me la cosa più bella è stata la collaborazione con i miei compagni, anche se spesso abbiamo litigato», afferma ironica guardando alla sua squadra.
Il loro modellino, di colore azzurro, si chiama “Cinderella” ed è chiaramente ispirato al cartone Disney. «Ma il blu ci ricordava le onde del mare», ribatte Margherita, in procinto di immergere la sua creatura nella piccola vasca.