foto da Quotidiani locali
TRIESTE. Pochi centimetri e avremmo raccontato un’altra storia: quella di un omicidio. Poteva andare peggio, decisamente peggio, la rissa tra stranieri di domenica pomeriggio finita a coltellate. Ed è l’ennesimo episodio, l’ultimo di una lunga serie. Ormai si è perso il conto.
È successo attorno alle sei e venti, in pieno centro, all’angolo tra via Trento e via della Geppa. Una ventina di migranti – sembra tutti pachistani – si è azzuffata con urla, pugni e calci in mezzo ai passanti. Poi, all’improvviso, uno ha estratto una lama pugnalando un altro all’altezza dell’ascella. Un fendente così serve a uccidere.
La vittima, un diciassettenne pachistano, fortunatamente non rischia la vita. Ma ha perso sangue: le tracce sono ancora ben visibili all’incrocio tra le due vie, lungo le strisce pedonali.
Sul posto sono intervenute le volanti della Polizia e il 118. Ma i migranti, quando hanno sentito le sirene, sono fuggiti dileguandosi lungo le vie del centro. Tanto che gli agenti, l’ambulanza e l’automedica non hanno trovato nessuno. Nemmeno il ferito con la coltellata, che nel frattempo ha raggiunto la zona Silos in via Flavio Gioia. Il giovane però sanguinava copiosamente: qualcuno se ne deve essere reso conto e ha chiamato nuovamente i soccorsi. Ed è così che la Polizia è riuscita a ricostruire, perlomeno parzialmente, cosa era successo poco prima: grazie alla testimonianza del diciassettenne pachistano che ha raccontato di essere stato accerchiato e aggredito dai connazionali. Il giovane è stato portato in ospedale a Cattinara con il codice giallo.
Poi è stato sentito dalla Polizia. Ma il suo racconto non ha convinto molto, tanto più dopo che gli agenti avevano anche ottenuto le testimonianze di alcune persone che avevano assistito alla scena: riferivano di aver notato la presenza del gruppo di stranieri – una ventina, appunto – nei pressi del locale “Il Mangione” di via Trento, dove si consumano soprattutto kebab e pizza. Alcuni avevano ordinato da mangiare, altri erano fuori. All’improvviso, stando alle testimonianze, i migranti che erano all’esterno del locale hanno iniziato a insultarsi e a urlare in mezzo alla strada. Sembra che alcuni fossero ubriachi. C’erano sia minorenni che maggiorenni. «Questa gente non l’avevamo ancora vista da queste parti», afferma un cliente abituale del locale. «Devono essere nuovi, appena arrivati a Trieste».
Dalle parole gli stranieri sono presto passati alle mani. Chi era ancora dentro al “Mangione” si è riversato fuori, prendendo parte alla zuffa. Alcuni hanno impugnato le sedie del locale lanciandole addosso agli altri. Sono volati pugni, calci. Due o tre erano armati di coltello.
C’è un video (pubblicato sulla pagina web del Piccolo) in cui si vede benissimo il parapiglia che si è scatenato in mezzo alla strada tra le due vie. Nelle immagini si nota anche la presenza di un passante costretto a indietreggiare per non correre il pericolo di restare coinvolto nella violenta rissa. Nel video si intuisce pure il momento in cui uno degli extracomunitari accoltella il diciassettenne.
La Polizia di Stato sta ancora indagando sull’episodio e mira a risalire a chi ha preso parte all’aggressione. Al momento risulta identificato solamente il ragazzo ferito. Che, peraltro, con ogni probabilità sarà denunciato per la rissa.
Ma cosa l’ha innescata? Cosa c’è dietro all’ennesima violenza tra gruppi di stranieri scoppiata in pieno centro e in una tranquilla domenica pomeriggio? C’entra solo il fatto che alcuni dei migranti erano ubriachi, oppure c’è dell’altro sotto?
Peraltro non è nemmeno chiaro il motivo della presenza del diciassettenne pachistano a Trieste: il migrante, in effetti, risulta ospite di una struttura di accoglienza per minori stranieri non accompagnati di Gorizia. Cosa era venuto a fare qui?