TRIESTE Il sostituto procuratore Cristina Bacer, nel corso dell’udienza di ieri mattina, ha chiesto venga rigettata la proposta di una misura di sorveglianza speciale avanzata dal questore nei confronti dell’attivista Laura Zorzini, diventata ormai una paladina a livello nazionale della tutela dell’ambiente e degli animali. Il collegio giudicante, presieduto dal giudice Enzo Truncellito, si è riservato, ed entro 30 giorni darà comunicazione della decisione adottata.
L’attivista ha varcato le porte del tribunale poco prima delle 9, dopo aver dato un rapido saluto a una trentina di attivisti che, davanti al Palazzo di giustizia, le hanno manifestato solidarietà. Il sit-in è stato monitorato dal personale della Digos.
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Per mano al fidanzato, tesa e preoccupata, Zorzini ha atteso l’inizio dell’udienza, nel corso della quale poi ha letto un lungo intervento. «Nelle azioni che ho portato avanti in questi anni – ha detto ai giudici – ho sempre mantenuto una disciplina completamente non violenta. Ho sempre aspettato l’intervento delle forze dell’ordine, non mi sono mai sottratta alle procedure di identificazione, nel riconoscimento del loro operato». E ancora: «Ho sempre praticato esclusivamente resistenza passiva, in linea con i miei principi morali». La giovane attivista, al termine dell’udienza, era confortata dalla richiesta del sostituto procuratore.
«Ritengo – ha dichiarato all’uscita dall’aula il legale della Zorzini, l’avvocato Francesco De Carlo – che non ci siano elementi concreti tali da qualificare la mia assistita come soggetto socialmente pericoloso. Infatti, le sue attività – ha aggiunto – sono sempre state di natura nonviolenta e sempre orientate a portare avanti una campagna di sensibilizzazione verso l'emergenza climatica e i diritti degli animali: si confida nel rigetto della richiesta di applicazione della misura di prevenzione».
Va considerato come la sorveglianza speciale sia una misura di prevenzione, atta a prevenire un reato, che si applica alle persone già raggiunte dall’avviso orale – a Zorzini era già stato notificato –, le quali però non hanno accolto l’invito da parte del questore a cambiare la propria condotta. Il provvedimento, se il giudice decidesse di applicarlo, potrebbe tradursi in un obbligo di firma, nella prescrizione di alcune fasce orarie nelle quali alla persona è permesso uscire di casa o, ad esempio, nel divieto di allontanarsi dal comune di residenza.
Zorzini aderisce a movimenti come quello di “Ultima generazione” o “Ribellione Animale”. Ha partecipato a blocchi stradali, interruzione di eventi pubblici o all’imbrattamento di palazzi governativi. Iniziative messe a segno fuori regione, ma vista la sua residenza a Trieste è stato il questore Pietro Ostuni ad avanzare la proposta di sorveglianza speciale.
Tra le manifestazioni di protesta alle quali Zorzini ha preso parte c’è stato, ad esempio, il blitz nella Galleria degli Uffizi di Firenze, con gli attivisti che si erano “incollati” le mani al quadro “La Primavera” di Sandro Botticelli. A Trieste, il giorno di Pasqua, con un gruppo di animalisti aveva fatto irruzione nella chiesa di Sant’Antonio Taumaturgo.–
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