Corruzione e turbata libertà degli incanti. Piomba un’inchiesta della procura di Milano, coordinata dalla procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano con i pm Francesco Cajani e Alessandro Gobbis, sulle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. I militari del Nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Milano sono negli uffici della Fondazione Milano-Cortina a eseguire un’ispezione e […]
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Corruzione e turbata libertà degli incanti. Piomba un’inchiesta della procura di Milano, coordinata dalla procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano con i pm Francesco Cajani e Alessandro Gobbis, sulle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. I militari del Nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Milano sono negli uffici della Fondazione Milano-Cortina a eseguire un’ispezione e ad acquisire documentazione. Presente nella sede di City Life anche l’aggiunta Siciliano.
Tre le persone iscritte nel registro degli indagati, nessuna delle quali è un attuale dirigente o dipendente della Fondazione. Si tratta dell’ex amministratore delegato, Vincenzo Novari, dell’ex dirigente Massimiliano Zuco e di Nicola Tommasini, legale rappresentante di una società a cui sono stati affidati i servizi digitali per l’evento. Si tratta della Quibyt, la ex Vetrya spa di Orvieto, che si era aggiudicata l’incarico per lo sviluppo dei servizi digital delle Olimpiadi e Paraolimpiadi Milano-Cortina 2026. Gli investigatori delle Fiamme gialle sono stati delegati a eseguire perquisizioni, ordini di esibizione, ispezione di sistemi informatici presso la Fondazione Milano Cortina 2026 e la società. L’operazione è estesa anche agli uffici di Deloitte, subentrata all’azienda umbra.
Novari era stato nominato il 6 novembre 2019 con una scelta unanime da parte dell’allora ministro per le politiche giovanili e lo sport Vincenzo Spadafora, dal presidente del Coni Giovanni Malagò, dal sindaco di Milano Beppe Sala, dal governatore della Lombardia Attilio Fontana e dall’allora sindaco di Cortina Gianpietro Ghedina. Aveva lasciato la guida della Fondazione nel marzo del 2022. A lui, dopo mesi di stallo, era subentrato Andrea Varnier, estraneo all’inchiesta.
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