La “botta” di ieri quella di magnitudo 4.4 delle 20.10, è stata la più forte. Ma poi ne sono venute altre. Molte altre. Questa notte la terra sotto ai Campi Flegrei ha continuato a tremare. Solo fino alle “00.31 del 21 maggio 2024 locali, ha fatto registrare in via preliminare circa 150 terremoti“, spiega un […]
L'articolo Terremoto ai Campi Flegrei, notte di paura: altre 165 scosse. Sgomberate 35 case, molti hanno dormito in auto. “La gente è impazzita” proviene da Il Fatto Quotidiano.
La “botta” di ieri quella di magnitudo 4.4 delle 20.10, è stata la più forte. Ma poi ne sono venute altre. Molte altre. Questa notte la terra sotto ai Campi Flegrei ha continuato a tremare. Solo fino alle “00.31 del 21 maggio 2024 locali, ha fatto registrare in via preliminare circa 150 terremoti“, spiega un comunicato dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, che monitora la situazione minuto per minuto. Poi, nella notte, ce ne sono state altre 15: la più forte cinque minuti prima dell’una, con una magnitudo del 2.8. Le altre sono rimaste tutte sotto i 2 gradi, l’ultima c’è stata alle 8 e ha avuto una magnitudo di 1,3. Poco dopo la mezzanotte erano già 35 le abitazioni sgomberate per l’ennesimo sciame sismico che dalla serata di ieri sta perseguitando il Napoletano. Nella notte i rilevi effettuati vigili del fuoco hanno consigliato di sgomberare in via precauzionale altri 3 edifici, per un totale di 36 nuclei familiari, solo a Pozzuoli.
Nel comune sono molte le famiglie che hanno trascorso la notte fuori casa. Giovanni, sua sorella, l’amica Caterina con due cagnolini e il cognato hanno dormito tutti in auto. E c’è una cosa che li ha colpiti: “L’allarmismo della gente ieri è stato il vero pericolo“. “Sia chiaro – racconta Giovanni – qui tutti abbiamo paura del terremoto. Noi per primi vivendo in una zona interna di Pozzuoli abbiamo deciso di trascorrere la notte in auto. Ma quello che abbiamo visto ieri, è accaduto davvero poche volte”.
Giovanni racconta che dopo la forte scossa, la più forte degli ultimi quarant’anni, la gente “è letteralmente impazzita“. “Quando c’è stata la scossa successiva a quella fortissima la gente ha dato letteralmente i numeri – continua Giovanni – ha iniziato a correre in strada e, cosa pericolosa, si è messa alla guida dell’auto cercando di fuggire in tutti modi. Così si è creato il caos. E così si potevano creare situazioni di serio pericolo”.
C’è un altro punto che i ragazzi sottolineano. “La gente è poco informata non sa cosa fare, non sa dove andare, non sa dove sono i punti di fuga – continua Giovanni – ieri siamo riusciti a sapere soltanto la magnitudo della scossa, la profondità e nient’altro. Nessuno è venuto ad informarci in strada, anche sui social poche sono state le informazioni. È così che si crea il panico tra la gente”.
In tanti hanno trovato riparo a bordo di auto posteggiate lontane dagli edifici, oppure nelle due piccole tendopoli allestite dalla Protezione civile rapidamente nella zona del porto e in quella di lungomare Pertini. Poco sonno comunque per tutti: c’è stato chi ha trascorso il tempo giocando a carte o chi è stato per l’intera notte con la radio accesa in attesa di avere notizie. All’alba, e a causa di un repentino abbassamento della temperatura, in tanti sfidando la paura hanno deciso di far rientro a casa. Non sono mancati momenti di tensione: c’è chi ha lamentato l’assenza di bagni chimici, arrivati a Pozzuoli stamattina.
Margherita vive a Pozzuoli da 47 anni. Ma ora, per la prima volta, vuole andarsene. La notte scorsa lei, il marito, la bimba di sei anni e i suoceri di 90 e 84 anni, esasperati dalla paura, si sono messi in auto e sono andati addirittura a Formia. “Io non ho mai visto niente del genere – dice Margherita in lacrime – la terra non smetteva di tremare. E come se qualcosa da sotto la facesse scoppiare. Eravamo tutti qui sul lungomare, cittadini esasperati, ragazzi arrabbiati che hanno anche buttato a terra delle transenne. Nessuno che ci diceva nulla e così abbiamo deciso di scappare in auto“. E così, km dopo km, sono arrivati a Formia.
“Gli alberghi erano tutti chiusi – racconta il marito Luigi – qualcuno, per una notte, ci ha chiesto 200 euro. E così abbiamo deciso di dormire in un’area di servizio. Oggi siamo tornati, solo per prendere alcune cose a casa ma lì non ci vogliamo restare”. “Noi conosciamo bene il fenomeno del bradisismo ma la scorsa notte non è stato questo, è stato un vero e proprio terremoto e noi non ce la facciamo più, non si può vivere così, non si può vivere sempre avendo paura di morire”, dice Luigi. Poi, sul lungomare di Pozzuoli, inizia a camminare e mostra una strada: “La vede questa strada? E’ un cantiere ma in realtà dovrebbe essere una via di fuga: come possiamo ancora vivere qui?”.
Oggi però i ragazzi resteranno a casa. Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha disposto la chiusura degli istituti scolastici nella Municipalità IX e X, che comprendono i quartieri di Bagnoli, Fuorigrotta, Soccavo e Pianura. Scuole chiuse anche a Qualiano e a Calvizzano. Al Comune di Napoli è stato insediato il Coc di Protezione Civile. Resta in piedi l’ipotesi dell’estensione della chiusura delle scuole in tutta l’area di Napoli, una decisione che potrebbe maturare nelle prossime ore.
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