Tutto da rifare per il centrosinistra in Basilicata: Domenico Lacerenza rinuncia alla candidatura a governatore della Regione. L’oculista “catapultato” in politica era sostenuto da Pd, M5S, Avs e + Europa, ma il suo nome aveva già cominciato a traballare negli ultimi giorni. Proprio per questo, lo stesso Lacerenza aveva chiesto 24 ore di tempo per […]
L'articolo Basilicata, Domenico Lacerenza rinuncia alla candidatura: “Grazie a Pd e M5s, ma non posso non registrare le reazioni” proviene da Il Fatto Quotidiano.
Tutto da rifare per il centrosinistra in Basilicata: Domenico Lacerenza rinuncia alla candidatura a governatore della Regione. L’oculista “catapultato” in politica era sostenuto da Pd, M5S, Avs e + Europa, ma il suo nome aveva già cominciato a traballare negli ultimi giorni. Proprio per questo, lo stesso Lacerenza aveva chiesto 24 ore di tempo per prendere una decisione definitiva. Poi è arrivato il comunicato: “Dopo un’attenta riflessione voglio comunicare la mia rinuncia alla candidatura a presidente della Regione Basilicata”. “È una decisione – spiega – presa con assoluta serenità e anche nell’interesse delle forze politiche che hanno voluto propormi. Avevo dato la mia disponibilità, ma non posso non registrare le reazioni che ci sono state in seguito”. Un chiaro riferimento ai “no” arrivati da Marcello Pittella e Azione, che hanno azzoppato sul nascere la sua corsa alla Regione. Eppure, sottolinea sempre Lacerenza, l’appoggio dei vertici Pd e M5s era stato netto: “In ogni caso voglio che lo spirito che ha portato alla proposta che ho ricevuto, cioè la ricerca dell’unità dei moderati e progressisti e l’offerta di una coalizione capace di battere il centro destra in Basilicata, sia preservato, e per questo faccio un passo indietro. Lo devo anche alla mia storia professionale e per rispetto alla comunità dei lucani. Ringrazio – ha concluso l’oculista – quanti hanno espresso fiducia nei miei confronti, e in particolare Elly Schlein, Giuseppe Conte e Angelo Chiorazzo“.
Il malcontento e i timori del Pd locale – Il riferimento di Lacerenza è ai molti mal di pancia che il suo nome ha immediatamente scatenato sul territorio lucano. Il 13 marzo il primario oculista era stato annunciato come candidato governatore del “campo largo” di centrosinistra alle Regionali del 21 e 22 aprile. Ma la rottura consumata sul suo nome con Azione (che in Basilicata vale il 10%) e le dichiarazioni un po’ spaesate rilasciate nelle prime ore da politico hanno via via reso sempre più insistenti le voci di un ritiro-lampo. Il Pd ufficialmente aveva negato, ma a livello locali tra i dirigenti dem il malcontento era forte. Un malcontento dettato dal timore di perdere il serbatoio di voti garantito da Pittella, potente ex governatore passato negli scorsi anni dal Pd ad Azione, offeso per non essere stato coinvolto nelle trattative. E proprio venerdì Pittella ha voluto dire la sua su Lacerenza: “È un grande chirurgo, ma non un politico“. Oggi è arrivato il passo indietro di Lacerenza, che era stato appunto scelto da Angelo Chiorazzo, il “re delle coop bianche” proposto come frontman dal Pd ma bloccato dai 5 stelle.
Azione attacca, ma potrebbe sostenere Bardi – Un passo indietro preceduto da un’altra intervista, rilasciata da Pittella a QN: “Sul programma ci potrebbero essere le condizioni per un’intesa con Vito Bardi“, il governatore uscente del centrodestra. Per poi attaccare i leader di M5s e Pd: “Non è che Giuseppe Conte e Elly Schlein possano decidere il candidato governatore e poi noi ne veniamo a conoscenza attraverso la stampa”. Dopo l’annuncio del ritiro della candidatura da parte di Lacerenza, il primo a commentare è stato proprio il leader di Azione, Carlo Calenda: “Dilettanti allo sbaraglio. Altro capolavoro politico di Conte con Pd a rimorchio”, ha scritto sui social. Ora il suo partito potrebbe fare cambio campo e passare al centrodestra.
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