Il Caravaggio di Michele Placido è una specie di rock star maledetta e ribelle che si batte in nome dell’arte, non importa se sia considerata blasfema o impura. A interpretare il maestro del 1600 è Riccardo Scamarcio, che il regista ha scelto proprio perché “ribelle” come il protagonista de L’ombra di Caravaggio, presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma e nelle sale dal 3 novembre.

Nel film scopriamo la vita privata e artistica di Michelangelo Merisi attraverso lo sguardo di Louis Garrel, un agente del Vaticano che Papa Paolo V chiama per indagare sulla figura del pittore, sulla sua arte e su quella la sentenza che lo condanna a morte per aver ucciso un uomo. Da qui Michele Placido ci conduce nel mondo di Caravaggio, tra gli ultimi, in mezzo a prostitute che diventano Madonne, poveri cristi che si trasformano nei suoi quadri in Santi, orge e duelli, nemici e protettori come il Cardinal Del Monte (Michele Placido) e Costanza Colonna (Isabelle Huppert), «una donna che comprende la portata politica dell’arte di Michelangelo e si identifica nella sua ribellione», afferma l’attrice francese.

Scamarcio quando è stato chiamato per interpretare Caravaggio ha pensato a «Elvis Presley»,  afferma l’attore, «ho cercato di trasferire la febbre che aveva dentro e anche la fragilità», mentre per la Huppert è «un personaggio shakespeariano che nel corso della sua vita ha conosciuto il bene e il male, la giustizia e la trasgressione. Caravaggio potrebbe essere associato a un personaggio borderline del rock, geniale e maledetto alla Kurt Cobain o alla Jim Morrison

Isabelle Huppert e Riccardo Scamarcio. (Ufficio stampa)
Isabelle Huppert e Riccardo Scamarcio. (Ufficio stampa)
luisa carcavale

Il Merisi ha dato uno schiaffo al mondo dell’arte proiettandola improvvisamente nel futuro e alla Chiesa, non ancora pronta a quella rivoluzione. Scamarcio non è introspettivo quanto Alessio Boni, anche lui nei panni dell’artista per una serie tv, l’attore pugliese è più sanguigno, i suoi occhi ardono di quel fuoco che alimentava Caravaggio e la sua arte che doveva perdersi nell’oscurità e nella verità.

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