Com'è la vostra pausa pranzo? Siete tipi da focaccia o panino in piedi o tra i pochi che si prendono il tempo di capire cosa stanno mangiando, magari seduti a tavola in compagnia? Dalla risposta a queste domande dipende anche la vostra resa in ufficio, oltre che la vostra salute. L’Organizzazione Internazionale del Lavoro ha appena ricordato che un’alimentazione non bilanciata e varia anche in ufficio, oltre a nuocere, può provocare una perdita di produttività pari al 20%. Il motivo? Da ciò che mangiamo dipende il nostro grado di concentrazione, di creatività, la nostra stanchezza. Ecco allora qualche regola di buon senso da tenere sempre presente anche nelle ore di lavoro. 

Scegliere alimenti alleati della creatività

La pausa pranzo è uno dei migliori momenti per rendersi conto degli effetti cibo, perché ci sono alimenti che ci fanno sentire stanchi subito dopo averli mangiati e altri che, al contrario, sono un vero e proprio booster per la concentrazione e la creatività. Questi ultimi gli stessi che non dovrebbero mancare mai in una dieta sana e bilanciata, e cioè - tra gli esempi -  i cereali integrali, che rilasciano lentamente energia e quindi non appesantiscono, l'olio extravergine (ancora meglio se a crudo) che è ricco di polifenoli che - tra le altre cose - migliorano la memoria, e poi il pesce ricco di acidi grassi Omega 3 che sono un grande alleato per il cervello e sono ricchi di proteine facilmente digeribili, così come la carne bianca e i legumi, ancor meglio se decorticati. E ovviamente verdura, tanta, che deve essere sempre la protagonista del piatto: ricca di fibre che saziano a lungo, è anche ricca di vitamine e minerali che combattono la stanchezza. Snack? Frutta che contiene zuccheri che danno energia, ma anche tante fibre vitamine, e frutta secca, a sua volta ricca di minerali e grassi buoni che sono alleati della concentrazione.

Evitare i cibi che danno sonnolenza

Chi scrive lo chiama «effetto pizzetta»: è la sonnolenza che arriva, puntuale, immediatamente dopo aver ingurgitato una pizzetta (o una focaccia, o un panino) a mezzogiorno. Questione di chimica: gli zuccheri di cui sono ricchi lievitati come questo richiedono al corpo molto lavoro per essere digeriti, e questo fa sentire stanchi e appesantiti. Lo stesso succede dopo aver mangiato piatti molto conditi, o dolci particolarmente pesanti. Se proprio non possiamo farne a meno, riserviamoli alla cena o, ancora meglio, alle occasioni speciali. 

Darsi il tempo di mangiare

C'è bisogno di tempo per mangiare, per capire cosa stiamo mangiando, per concedere al nostro cervello di staccare: se abbiamo tanto da fare al lavoro, dovremmo concederci almeno trenta minuti. Secondo gli esperti, infatti,  la pausa perfetta va dai 30 minuti a un'ora e già con mezz'ora di pausa cominciano ad abbassarsi i livelli di cortisolo, che è l'ormone dello stress. 

Camminare dopo il pasto

Diversi studi hanno mostrato che possono bastare anche cinque minuti di camminata dopo i pasti per abbassare il livello di zucchero nel sangue, accelerare la digestione e quindi sentirsi meno stanchi. Se li aggiungessimo alla routine giornaliera, come una «pausa nella pausa» per tornare più carichi alla scrivania? 

Non mangiare mai alla scrivania

Sembra la soluzione più comoda, perché non bisogna uscire e quindi si fa prima, ma in realtà la scrivania è una trappola: non consente di staccare per davvero e quindi di abbassare i livelli di stress, e inoltre mangiando con il computer di fronte non si ha coscienza del cibo, e questo porta a mangiare di più e male. Ultimo, ma non da ultimo, mangiare alla scrivania non consente di socializzare, e questo non è un bene nemmeno per la nostra produttività.

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