Il prossimo 20 dicembre si completerà un altro step di avvicinamento allo switch off verso il nuovo digitale terrestre con l’addio definitivo alle trasmissioni con segnale mpeg-2 e il passaggio al più moderno mpeg-4. Al netto dei tecnicismi, dal 21 dicembre saranno spenti i canali che trasmettevano in qualità non HD e che erano stati relegati al numero 500 e oltre del telecomando dopo l’ultimo passaggio di frequenze del marzo scorso. Già allora i primi 7 canali avevano iniziato a trasmettere in HD ma era stato consentito un simulcast temporaneo per consentire a chi avesse un televisore più vecchio di mettersi in regola. Un periodo transitorio che si concluderà tra due mesi, dunque, come deciso dai broadcaster associati in Confindustria radio televisioni. «Come è noto, il percorso alla nuova TV digitale non si è ancora completato. La fissazione di una data comune consente di programmare una adeguata campagna di comunicazione, anche istituzionale» ha scritto Confindustria in una nota facendo leva in particolar modo sul bonus TV – tutt’ora attivo – e sull’operazione «decoder a casa» che permette agli utenti titolari di pensione con più di 70 anni di ricevere direttamente a casa un decoder compatibile attraverso Poste Italiane. Un’agevolazione «che deve essere adeguatamente comunicata a livello istituzionale e valorizzata per l'importante valore sociale che rappresenta».

Dunque, cosa aspettarci il prossimo 20 dicembre? Non cambierà niente per chi ha un televisore aggiornato e che vede fin da ora i principali canali del telecomando. Ma se, al contrario, stai continuando a vedere Rai Uno, Canale 5 e gli altri dal 500 in poi, potrai continuare a farlo soltanto per i prossimi due mesi, dopodiché sarai costretto a comprare un decoder o a cambiare TV. Non dovrebbe essere un bagno di sangue visto che va a colpire gli apparecchi più datati e presenti soprattutto nelle seconde case al mare o in montagna considerando che si tratta di televisori più vecchi di 12-15 anni. 

Il salto alle nuove trasmissioni sancisce la fine della prima delle due fasi di transizione che ci consentiranno di adottare il nuovo Dvb-T2 con un nuovo codec di compressione, chiamato HEVC, destinato ad ottimizzare la qualità d'immagine in 4K su tutti i canali e aprendo le porte alla compatibilità per l'8K. Come detto, una scelta obbligata dall’asta miliardaria per le frequenze 5G ma che si sarebbe dovuto completarsi entro la fine del 2022 – come previsto inizialmente. Poi i dubbi delle reti e del governo hanno spinto a tirare il freno e rimandare tutto al prossimo anno, anche se non c’è una data certa sul passaggio definitivo e non è detto che lo switch off non slitti ulteriormente. In questo caso potrebbero esserci più problemi visto che dovrebbe colpire più o meno 20 milioni di televisori in tutta Italia lasciando senza segnale chi ha acquistato un TV precedente al 2015.