Il Parlamento Europeo conferma la decisione di adottare un caricabatterie unico USB-C per i dispositivi elettronici con 602 voti favorevoli, 13 contrari e 8 astenuti. Questo significa che dall'autunno 2024 non sarà possibile vendere in Europa fotocamere digitali, tastiere, mouse, e-reader, altoparlanti, smartphone o tablet con alimentazione fino a 100 watt senza una porta USB-C in Europa; un obbligo che si estenderà anche ai computer a partire dal 2026. I produttori saranno inoltre costretti a rendere interoperabili i loro standard di ricarica rapida e a fornire informazioni ai clienti sugli standard di ricarica supportati dal loro dispositivo; solo in questo modo, gli utenti potranno acquistare nuovi dispositivi senza un caricatore incluso. 

«Oggi discussione finale alla plenaria del Parlamento europeo. A partire dall'autunno 2024 il tempo in cui abbiamo dovuto combattere con tanti caricatori diversi inizierà a diventare un ricordo di vecchi, strani periodi di costi inutili, sprechi e disagi», ha scritto la vicepresidente della Commissione europea, Margrethe Vestager su Twitter a corredo di una foto che la ritrae mentre impugna un groviglio di cavi e caricatori di vari colori, forme e dimensioni. Insomma, un mucchio di spazzatura elettronica che è proprio il bersaglio che l’Europa vuole colpire con questa norma provando a risparmiare oltre 250 milioni di euro in acquisti non necessari e a ridurre il carico da 12,6 milioni di tonnellate di spazzatura elettronica che si registrava nel 2016. Sul tema sono stati fatti enormi passi avanti, col numero di caricabatterie passato dai 30 modelli diversi del 2009 alle 3 tipologie standard attualmente in commercio, e l’introduzione di un caricatore universale dovrebbe, almeno sulla carta, determinare vantaggi economici per i consumatori, considerato che oggi il costo di un caricabatterie originale raggiunge i 35 euro.  

Che cosa ne pensa Apple

Come discusso ampiamente nel corso dell’ultimo anno, la novità colpisce in maniera particolare Apple, oramai rimasta l’unico produttore ad adottare un sistema proprietario (la porta Lightning) per la ricarica della batteria dei propri iPhone: ora la Mela avrà 24 mesi di tempo per adeguarsi alle nuove normative, ma è facile ipotizzare che già il prossimo anno – con iPhone 15 – Apple si faccia trovare pronta per il salto verso l’USB-C. L’alternativa, altrettanto valida, è che Cupertino decida di eliminare del tutto la porta di ingresso optando per una ricarica soltanto wireless, ammessa dalla nuova norma. Insomma, a prescindere dalla decisione, una cosa è certa, chi possiede un iPhone e ha intenzione di cambiarlo nel corso dei prossimi anni deve tenersi pronto a comprare un nuovo adattatore se non possiede un altro dispositivo compatibile con la porta USB-C. Quindi nel lungo periodo può sembrare una mossa ecosostenibile ma nell’immediato creerà non pochi problemi soprattutto agli utenti meno esperti nell’ambito tech.