Pubblicazione internazionale per uno studio del professor Plazzi, neuropsichiatra di Unimore, sui giovani con disturbi di autismo: «L’impegno in campo gastronomico ha attenuato anche la gravità dei sintomi»
MODENA. “Cooking for autism”: il Tortellante di Modena, l’associazione che tramite la cucina e altri progetti offre assistenza e socialità ai ragazzi con disturbo dello spettro autistico e alle loro famiglie, ottiene la promozione della scienza riguardo al proprio valore terapeutico. Ieri sono stati presentati i dati relativi allo studio internazionale coordinato dal professor Giuseppe Plazzi, riguardo all’efficacia delle attività proposte da Il Tortellante. «Siamo partiti da circa una ventina di utenti e oggi, dopo 3 anni di vita, la nostra associazione si sta ampliando sempre di più: siamo a quota 25», racconta Erika Coppelli, presidente del Tortellante.
«Come genitori avevamo già realizzato il potere migliorativo di queste attività, ma vederlo scritto nero su bianco in uno studio scientifico ci riempie davvero d’orgoglio».
Lo studio è stato coordinato dal professor Plazzi, neuropsichiatra dell’Università di Modena e Reggio: «Siamo partiti con la volontà di dimostrare in maniera inequivocabile la validità scientifica delle attività proposte presso Il Tortellante e ci siamo riusciti – ha spiegato – I nostri studi hanno infatti evidenziato che queste iniziative hanno migliorato la condizione della patologia dei ragazzi, contribuendo a una loro “educazione” sociale e comportamentale che, chiusi nelle loro case, abbandonati dalla società, non avrebbero potuto avere. I risultati ottenuti sono davvero strabilianti: Il Tortellante ha cambiato la vita di questi ragazzi».
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista “Research in developmental disabilites” della prestigiosa casa editrice scientifica olandese Elsevier : si tratta di uno dei primi studi in campo internazionale che misura, secondo le scale di valutazione standardizzate, l’incidenza delle attività lavorative in campo gastronomico nel miglioramento della qualità della vita nei giovani con autismo. Lo studio è stato svolto da una equipe multidisciplinare composta da un gruppo di ricercatori di Unimore coordinata dal professor Plazzi, che hanno lavorato in team con lo staff scientifico del Tortellante. I test svolti dal 2018 al 2022 su 20 partecipanti tra i 16 e i 30 anni e somministrati anche ai caregivers, hanno dimostrato un miglioramento significativo nelle abilità di vita quotidiana. Il risultato è ancora più significativo in quanto ottenuto nonostante le gravi difficoltà causate dalla pandemia, che ha reso necessarie diverse restrizioni e un lungo periodo di blocco delle attività. Lo studio pubblicato ha valutato l'impatto sui partecipanti del Tortellante misurando l’andamento sintomatologico, dei comportamenti adattivi e delle abilità sociali.
È stato condotto uno studio longitudinale (attraverso test somministrati a inizio progetto e dopo 3 anni) su 20 soggetti, in base al quale è risultato che la gravità dei sintomi e le abilità di vita quotidiana sono migliorate in modo significativo, ragion per cui può essere proposto dai servizi sociali come valida alternativa o affiancamento alle attività attualmente in essere per gli autistici in età adulta.