CARPI. Marco Arletti alias... Federico.
L’imprenditore carpigiano alla guida della Chimar, azienda leader a livello mondiale nel settore degli imballaggi, con quartier generale a Limidi, per cinque giorni si è trasformato in Federico, l’ex dipendente di un’azienda di maglieria che nel periodo del Covid ha perso il lavoro e si sta cimentando con un nuovo impiego. Arletti sarà protagonista della puntata di martedì della trasmissione Rai “Boss in incognito”: il capo dell’azienda prescelto si traveste e fa “l’infiltrato” tra i lavoratori della sua ditta.
Un impegno durato cinque giorni, che è stato un secondo lavoro per l’amministratore delegato di Chimar «Al mattino la fase trucco iniziava alle 6 – racconta il capitano d’industria – Durava tre ore perché il mio aspetto veniva profondamente modificato tra screpolature e pelle butterata. Federico era il mio personaggio inventato e la troupe con la quale è stata realizzata la puntata era composta da 40 persone. Le telecamere erano ben visibili e, in generale, è emerso grande attaccamento all’azienda. È affiorata un approccio altamente positivo nei confronti del lavoro, una voglia di fare bene e un grande senso di responsabilità nei confronti dei clienti e di ciò che viene realizzato in azienda. Ricoprire questo ruolo, poi, fa sì che ci si renda conto in misura ancora maggiore della grande responsabilità che si ha nei confronti dei dipendenti, delle loro famiglie e delle scadenze da rispettare. Oltre al fatto etico, inoltre, si ha piena dimostrazione che più una persona si sente stimolata e apprezzata nel gruppo dove lavora, più sviluppa una creatività positiva sul luogo di lavoro – continua Arletti – In incognito, ho potuto davvero notare come ogni dipendente avesse a cuore che il prodotto uscisse bene e questo attaccamento non può che fare un grande piacere».
“Federico” ha svolto quattro diverse mansioni, mentre Max Giusti, il conduttore, ne ha ricoperta una. «Il pretesto per spiegare la presenza della troupe in azienda – continua l’amministratore delegato – era la realizzazione di un documentario Rai, intitolato “Back to work”, in cui si aiutava Federico a reinserirsi nel mondo lavorativo dopo aver perso l’impiego a causa del Covid. La mia famiglia, invece, era al corrente di tutto. La trasmissione viene descritta come una grande candid camera e così è stato per giorni. Ufficialmente, Marco Arletti era via per lavoro per una settimana». l © RIPRODUZIONE RISERVATA
