Sicurezza e aggiornamento: firmato il nuovo contratto
i Ernesto Bossù
Castelfranco Il rinnovo tanto atteso del contratto è arrivato: la Manitou e i rappresentanti sindacali sono giunti a un compromesso importante quanto storico che racchiude e aggiorna ben 15 anni di accordi.
Il testo sarà valido fino al 2024 e al suo interno sono contenuti punti di miglioramento cruciali per i lavoratori. C’è in primis quello sulla sicurezza anche se a balzare all’occhio è sicuramente l’organizzazione del lavoro. Dal comunicato di presentazione del testo di Confindustria Emilia si apprende che «sono stati concordati turni di 7,15 ore pagate 8 ore, con la possibilità di usufruire del pasto nella mensa aziendale, recentemente aperta e per la quale sono previsti nuovi investimenti per migliorarla ed ampliarla, e l’introduzione di un regolamento per l’utilizzo dello smart working, oltre a un percorso condiviso per la stabilizzazione del personale in somministrazione».
Ma c’è di più: l’azienda, leader nel settore che si occupa di movimentazione dei materiali, si impegnerà a formare gli impiegati, con un focus particolare sui neoassunti. E lancerà anche un progetto di welfare aziendale, che punta a un «miglioramento dell’assicurazione sanitaria per tutti i dipendenti – si legge ancora nella nota – oltre che l’aggiunta di 12 ore di permessi straordinari per visite specialistiche di lavoratori e figli fino a 16 anni d’età, e dipendenti con disabilità».
Manitou ha messo in previsione premi di produzione che arrivano a 4.300 euro e che tengono anche conto della qualità e della redditività del servizio offerto.
Tutto questo è stato possibile grazie al drastico aumento del fatturato del gruppo, che nel 2020, ultimo dato disponibile, ha fatto registrare 1,6 miliardi di euro alla voce entrate. Grazie anche agli oltre 4mila dipendenti, divisi nelle diverse strutture sparse lungo tutto l’equatore, e alla quotazione in borsa sul mercato finanziario Euronext, con un trend in ripresa rispetto all’anno funesto del 2020. L’azienda possiede la sede centrale italiana a Castelfranco , nella frazione di Cavazzona, dove progetta e produce il gioiellino di casa: la MRT 1540, la prima macchina rotativa del gruppo capace di girarsi a 360°. Nel 2015 lo stabilimento è stato ampliato notevolmente, e oggi contribuisce alla promozione di tante iniziative sul territorio.l