i Stefania Piscitello
Il palazzone di via Circonvallazione ha una speranza. Anzi: stando alle parole del sindaco Gian Francesco Menani la futura riqualificazione dell’ecomostro alle porte della città non sarebbe più un’utopia ma qualcosa che l’amministrazione ha intenzione di realizzare - perlomeno avviare - entro la fine del mandato.
Fondi o non fondi: sì, perché a fine novembre il Comune ha presentato un progetto al bando di rigenerazione urbana pubblicato dalla Regione. Purtroppo per un soffio la proposta di Sassuolo non è entrata in graduatoria; potrebbe però essere “ripescata” e se così non fosse il sindaco è chiaro: il Comune procederà ugualmente.
La storia del palazzone, noto come “condominio alveare” è ormai nota. Cento mini appartamenti come celle, che nel 2009 la giunta Pattuzzi fece sigillare definitivamente in ogni ingresso: infatti col tempo quell’edificio era diventato covo di spaccio e di criminalità ed era fallito ogni tentativo di riqualificazione.
Da allora il condominio 189, questo il numero civico che è diventato anche la sua “etichetta”, è rimasto in un crescente stato di abbandono. Trovare una soluzione, complesso: sono tanti i proprietari degli appartamenti e per questo il Comune prima di intervenire dovrà procedere con gli espropri. «Nei mesi scorsi - Menani ripercorre le tappe - abbiamo fatto richiesta di finanziamento alla Regione per i contributi, siamo in attesa di ricevere risposta.
Nella prima “tranche” siamo risultati i terzi esclusi: la Regione ha però messo a disposizione altre risorse e dovremmo essere ripescati».
Dunque vi è una concreta possibilità di ottenere fondi regionali: «Se ci concedono il finanziamento è meglio - commenta il primo cittadino - abbiamo in programma di demolire l’immobile e realizzare un nuovo edificio che ospiterà tre importanti realtà. Uno per la guardia di finanza, uno per la Croce Rossa e probabilmente anche degli ambulatori dell’ospedale».
Insomma, la vita del “189” sembra ormai essere realmente agli sgoccioli: «Ad inizio agosto dovremmo sapere dalla Regione se ci concede le risorse». Altrimenti?
«Noi comunque - afferma con decisione - entro la fine del mandato inizieremo con l’intervento, fondi o non fondi. Direi che già nel 2023 inizieremo. I lavori devono essere avviati, poi magari sarà chi verrà dopo di me a continuare. Quel palazzone si trova proprio all’ingresso della città e non è un buon biglietto da visita».
Negli anni sono state numerose le proposte di riqualificazione del palazzone, così come diversi sono stati i tentativi di intercettare fondi; anche i cittadini hanno talvolta fantasticato su come, quel palazzo ghetto, avrebbe potuto essere trasformato. Tante, le utopie: prima tra tutte, quella di portare lì un cinema multisala.l
