foto da Quotidiani locali
Bomporto È stato il primo candidato a scendere in campo, ed è esponente di una lista civica che si professa completamente indipendente, fatta da «delusi dalla sinistra». Salvatore Milone è l’unico uomo che si gioca il posto di sindaco a Bomporto. Ha 46 anni, di professione fa il tributarista e con il gruppo “Idee in movimento per Bomporto e frazioni” punta a diventare il primo cittadino della sua terra. Anche perché, per 7 anni, ha guidato l’associazione “Porto delle idee”, che mira a proporre iniziative a favore del territorio, e ha creato il comitato di commercianti “Sorbara attiva”.
Milone, avete caricato sui vostri social un programma molto ampio. Ci sono punti in che vi toccano particolarmente?
«Abbiamo messo al centro lavoro, ambiente e sicurezza, senza tralasciare urbanistica e istruzione. Governare un territorio significa avere un’ampia visione».
Partiamo dall’aggregazione: qual è il vostro obiettivo?
«Arrivare ad unire giovani e anziani. Entrambi hanno tanto da imparare gli uni dagli altri, e credo che unirli in determinate attività sia cruciale. Ad esempio, in alcuni appezzamenti di terra tra Bomporto e Sorbara si potrebbero avviare orti sociali».
Per impiegare anche i percettori del reddito di cittadinanza?
«Sì. Il lavoro dà dignità, bisogna essere onesti. Mi piacerebbe che i 63 cittadini della zona che attualmente usufruiscono della misura di sostegno varata dal Governo diventino parte attiva nella comunità, per essere visti in maniera diversa. Oltre agli orti, anche compiendo lavori socialmente utili».
Poi c’è l’ambiente…
«Che è un tema cruciale. Tra Bomporto e frazioni non si vedono nè cestini nè posa posacenere. Perché? Bisognerebbe partire da questi piccoli interventi per sensibilizzare la cittadinanza».
Lei ha fondato un’associazione che ha avuto a che fare con i commercianti. Cosa serve maggiormente in questo momento storico?
«Sicurezza. A Sorbara ha chiuso da poco una gelateria per mancanza di clienti. Ed è immaginabile il perché, le strade sono talvolta poco luminose e le pattuglie dei carabinieri sono sotto organico».
In che senso?
«Nel senso che mancano forze dell’ordine, numericamente sotto i limiti espressi dalla legge. Dobbiamo ripartire anche da qui, investendo».
E poi c’è il capitolo piscina…
«A Bomporto rischiamo di rimanere davvero senza sport. Un esempio? La Uisp aveva convocato una riunione con tutti i gruppi politici per discutere il futuro della Darsena e gli unici a presentarsi siamo stati noi. Oggi se un bambino bomportese vuole andare a fare pallavolo deve recarsi a Ravarino e, una volta scaduto il bando, le persone dovranno andare a Mirandola o a Cavezzo per farsi un bagno».
Parliamo della lista. Siete eredi del Movimento 5 stelle?
«No, siamo principalmente persone deluse dalla sinistra. Nessuno lo sa, ma per il rimborso della campagna elettorale il Movimento si era offerto. Abbiamo detto di no per una questione etica, perché siamo cittadini civici che non si identificano in nessuno dei grandi partiti politici».
Cosa ne pensa del commissariamento?
«Si è trattato di un qualcosa di davvero assurdo, soprattutto se si tiene conto del fatto che viene da diatribe all’interno di una forza politica come il Partito democratico. Giovannini è una persona eccezionale, oltre che un buon amministratore. L’hanno fatto fuori, politicamente parlando».
Cosa intende?
«Intendo dire che c’erano profonde lacerazioni all’interno dei Dem, e questo lo si intuisce anche dalla composizione della lista a sostegno di Meschiari: Malavasi vicesindaco e Borghi in Consiglio comunale. Siamo sicuri che quest’ultimo non sia una sorta di badante, intermediario tra le due?».
Crede che possiate, con la vostra lista, vincere?
«Non ci si candida mai con l’intento di perdere. Fino ad oggi tante persone comuni mi hanno aiutato e mostrato tanto sostegno».
Ha un messaggio per i cittadini?
«È riassunto nel mio slogan: basta inganni, partecipiamo, scegliamo e cambiamo. Il voto è un diritto ma anche un dovere, e oggi più che mai possiamo decidere di invertire la rotta dopo svariati anni di governo di centrosinistra».