foto da Quotidiani locali
«Quando ho letto la sentenza, mi è venuto l’istinto di mollare».
Fatica a crederci Luca Sartorato, presidente del Piave inibito sette mesi per l’errato tesseramento del giocatore della Juniores Provinciale Nicola Salvadego. Al termine di un campionato privo di soddisfazioni considerando le sole due vittorie ottenute a fronte di 20 sconfitte, appare una beffa la sentenza emessa dal Tribunale federale territoriale veneto.
Sette mesi di squalifica allo stesso numero della formazione bellunese, nonché al dirigente accompagnatore Luigi Vascellari. Cinque invece le giornate di squalifiche inflitte al ragazzo, per non parlare dei 5 punti di penalizzazione e i 500 euro di ammenda.
Ciò per la posizione irregolare del calciatore schierato nelle partite disputate contro Castion, Cordignano, San Fior, Plavis e Codogné, nel periodo compreso tra il 23 settembre e il 21 ottobre 2023.
«Avevo commesso un errore, non verificando un passaggio. Quando siamo stati penalizzati di un punto con annessa squalifica del ragazzo, abbiamo provveduto a correggere la procedura e pensavamo fosse finita lì», aggiunge Sartorato. «Al contrario, c’è questa stangata che tenderei a definire poco equa. Di certo non potevamo permetterci alcun avvocato e il patteggiamento da me proposto è stato respinto».
Il presidente del Piave è dispiaciuto.
«Al di là che inibire sette mesi due dirigenti e fermare cinque giornate il giocatore mi sembra fuori da ogni proporzione, trovo triste scagliarsi contro chi, come me, dedica il proprio tempo libero a fare da presidente, segretario, addetto alle pulizie, magazziniere, dirigente accompagnatore e autista di una piccola società. Per di più, la sentenza riguarda una formazione Juniores giunta ultimissima in campionato. Nessuno però punisce ad esempio l’errore della federazione che ci ha sovrapposto il sabato pomeriggio le partite di Juniores e Giovanissimi, costringendoci ad affittare un altro campo per evitare la contemporaneità. Senza dimenticare l’aver obbligato una formazione provinciale a giocare contro le formazioni della trevigiana. Volevo mollare tutto quando ho avuto il verdetto, ma vado avanti per rispetto dei collaboratori e dei ragazzi».