foto da Quotidiani locali
Si chiama Annamaria De Pellegrin la nuova direttrice dell’unità operativa complessa di Medicina dell’ospedale di Belluno.
Bellunese, laureata nel 2000 in Medicina e Chirurgia all’università di Padova, dopo varie esperienze all’ospedale di Vittorio Veneto , dal 2016 è stata assunta all’Ulss 1 Dolomiti e dall’agosto del 2023 è stata direttrice facente funzioni del reparto di Medicina.
Nel reparto oltre al primario, operano altri sette medici ma altri due specializzandi sono in arrivo. A coordinare gli infermieri c’è la dottoressa Seila Dorigo, mentre l’èquipe è costituita da 25 infermieri e 14 operatori socio sanitari.
«Il reparto ha 33 posti letto», precisa la direttrice De Pellegrin, «e abbiamo anche una figura che si occupa delle dimissioni di pazienti che non potrebbero trovare a domicilio l’assistenza adeguata, per cui questo professionista denominato case manager in collaborazione con la centrale operativa territoriale assegna la persona o alla casa di riposo o ad altre strutture in base alle esigenze sanitarie».
Nel 2023 il reparto ha gestito 664 ricoveri, 5.597 prestazioni ambulatoriali di medicina generale e 3.439 prestazioni per malattie endocrine e diabetologiche. «Ma è l’ipercolesterolemia il problema che riscontriamo in aumento soprattutto in pazienti relativamente giovani tra i 40 e 50 anni», sottolinea il primario precisando che «oltre ad una familiarità per questa patologia incide anche lo stile di vita ».
Tra gli obietti che il nuovo primario si pone è quello di organizzare il reparto per intensità di cura, di implementare l’utilizzo della diagnostica ecografica a letto per non spostare troppo il paziente, «ma anche collaborare con le università sia per il percorso formativo di specializzazione ma anche nei percorsi di tirocinio, con una formazione sul campo per il personale infermieristico».
«Quello di Medicina è uno dei reparti più importanti in un ospedale», commenta anche il commissario straordinario, Giuseppe Dal Ben, «e che venga dato ad una professionista del posto che voglia continuare la sua attività nel territorio in cui è nata non può che farci piacere».
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