Il presidente di Confindustria Belluno Dolomiti a ruota libera: «Enti succubi degli ambientalisti»
Energia da fonte rinnovabile? Quindi impianti idroelettrici in prima istanza? Lorraine Berton, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti, non le manda a dire. Né, in prima istanza, agli ambientalisti. Né a quelle amministrazioni pubbliche – dai Comuni alla Regione, passando per la Provincia – che non danno o ritardano le risposte.
«Da anni la nostra associazione si batte per sostenere gli imprenditori che, d’intesa con le amministrazioni locali, vogliono investire in impianti per la produzione di energia pulita», ha detto di fronte al ministro Pichetto Fratin, «Chiediamo una programmazione chiara e un’applicazione delle norme. Purtroppo, ci scontriamo spesso con qualche sparuto movimento ambientalista intriso di ideologia e, soprattutto», ha aggiunto, «contro amministrazioni che, per timore o pregiudizi anche in questo caso ideologici, non danno risposte».
E sono almeno un centinaio, gli impianti idroelettrici che aspettano il via. Berton ha parlato anche di «risorse negate» per taluni progetti. Ha ricordato che è stato commissionato un sondaggio demoscopico all’agenzia Quorum «e i risultati parlano chiaro: la stragrande maggioranza dei bellunesi è a favore delle rinnovabili, acqua compresa. A dimostrazione che i cittadini sono spesso più avanti di chi li amministra».
La presidente ha poi insistito sul fatto che «quello stesso ambientalismo ideologico sta provocando danni al territorio anche in altri ambiti». E ha esemplificato: «Pensiamo alle infrastrutture e ai corridoi tecnologici: su tutti la necessità di uno sbocco a nord che colleghi questa parte di Paese al cuore dell’Europa. Anche qui i “comitati del no a tutto” provocano ritardi, condizionano amministratori, penalizzano lo sviluppo». Secondo la presidente degli industriali bellunesi, «le infrastrutture, certo sostenibili, sono la condizione necessaria e imprescindibile per rendere la montagna più viva e attrattiva, garantendo alle imprese di rimanere e consolidarsi».
«Meno ideologia e più concretezza» è stata invocata anche per le Olimpiadi invernali. E rivolta sempre al ministro dell’Ambiente, Berton ha aggiunto che «la stessa transizione green» va governata senza lasciare da sole le imprese e le famiglie: «Lo dico in maniera ancora più diretta: i costi di questa transizione non possono ricadere su cittadini e imprenditori. Sono necessari per questo strumenti finanziari nuovi, qualora servissero anche contributi diretti».
Dopo aver espresso viva preoccupazione per quella che ha definito come una «glaciazione demografica», Berton ha osservato che serve una nuova stagione di programmazione, da portare avanti con tutte le terre alte, in Italia e in Europa. «Un primo passo può essere compiuto a breve con l’approvazione in Parlamento del disegno di legge sulla montagna, approdato in commissione Affari Costituzionali al Senato una settimana fa».