Funzionari locali e tedeschi uniti per dare risposte agli utenti. La domanda tipo: «I miei contributi all’estero ci sono tutti?»
C’è il caso del giovane, che ha lavorato qualche anno in Germania e vuole avere la sicurezza che i contributi versati dal datore di lavoro all’estero non siano andati “persi”. Ci sono le persone di 45-50 anni, che hanno lavorato in Italia e in Germania, e iniziano a informarsi per capire quando potranno andare in pensione. Ha dato risposte importanti la giornata di informazione sulla previdenza che la Direzione generale dell’Inps ha organizzato il 14 maggio a Belluno. Un’iniziativa che a livello nazionale si fa da anni, ma per il capoluogo delle Dolomiti era la prima assoluta.
«Funzionari dell’Inps e dell’istituto di previdenza estero, in questo caso tedesco, sono nella nostra sede per fare consulenze agli utenti con una doppia contribuzione, italiana ed estera appunto», spiega il direttore dell’Inps di Belluno, Angelo Franchitti.
La sede del capoluogo, del resto, gestisce la contribuzione estera e le pensioni in convenzione internazionale per le province di Belluno, Treviso e Venezia.
E il Bellunese ha un numero elevato di persone che hanno avuto esperienze lavorative in patria e all’estero: sono 5.035 solo nel contesto tedesco. Basta pensare ai gelatieri. Seguono i bellunesi che lavorano in Svizzera, poi in Francia.
Con i funzionari dell’Inps di Belluno, martedì 14 maggio, c’erano quelli del Drv di Berlino. E gli interpreti. Trentasei gli appuntamenti svolti nella sede di viale Fantuzzi. Età media fra i 45 e i 50 anni, ma non mancavano i giovani, «che hanno chiesto una consulenza per fare una scelta consapevole per il loro futuro», prosegue Franchitti. «C’erano poi persone più vicine all’età della pensione, che volevano chiarimenti».
La domanda ricorrente era: i contributi per il lavoro svolto all’estero sono nel mio cassetto contributivo? Sono validi? Preoccupazioni legittime, chiaramente.
«Il valore aggiunto di questa iniziativa è proprio avere qui i consulenti tedeschi, che possono dare chiarimenti agli utenti perché la normativa è differente fra i Paesi. Una consulenza congiunta, a 360 gradi, che aiuta l’utente a chiarire la sua posizione». Anche, per esempio, dove fare la domanda di pensione (nel Paese di residenza nel momento in cui si raggiunge l’età). E come farla.
Oggi, mercoledì 15 maggio, si replicherà, con una giornata dedicata ai Patronati che potranno dialogare con i funzionari tedeschi del Drv per capire come muoversi nel momento in cui ricevono un lavoratore che ha contributi in Italia e in Germania. «In questo modo si consolida la rete con i colleghi», aggiunge Franchitti, che auspica l’iniziativa venga ripetuta proprio per il contesto particolare che ha la realtà bellunese, con migliaia di lavoratori che operano oltre confine.
E in futuro, conclude il direttore dell’Inps, in questo meccanismo rientreranno anche tutti quei lavoratori che arrivano in Italia dopo aver iniziato la carriera lavorativa nel loro Paese d’origine. Anche loro avranno la doppia contribuzione. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA