Dopo 19 anni di collaborazione, Adrian Newey lascia la Red Bull. Oggi, 1° maggio 2024, con un comunicato stampa, il team austriaco ha ufficializzato il “divorzio” dal geniale tecnico inglese. Le parole di Newey, Horner e i tempi di uscita dal gruppo Red Bull e quelli per iniziare, con tutta probabilità, la nuova sfida in Ferrari.
La Red Bull Racing ha annunciato oggi che Adrian Newey lascerà il Red Bull Technology Group nel primo trimestre del 2025. Il direttore tecnico si ritirerà dai compiti di progettazione del Team di Formula 1 per concentrarsi sullo sviluppo finale e sulla consegna della prima hypercar della Red Bull, l’attesissima RB17. Rimarrà coinvolto e impegnato in questo entusiasmante progetto fino al suo completamento.
E’ questa la prima frase del comunicato stampa che oggi, 1° maggio 2024, Red Bull ha distribuito per ufficializzare l’uscita di Newey. Una frase nella quale possiamo cogliere diverse “notizie”. La prima è che il progettista inglese ha già terminato la sua collaborazione con il team F1 e quindi, dopo 12 mesi, potrebbe già lavorare per un’altra scuderia. Questo permetterebbe a Newey di incidere già in maniera significativa sul progetto Ferrari 2026, anno in cui si partirà con il nuovo regolamento tecnico.
Tra le righe della parte iniziale del comunicato, si legge poi che Newey lavorerà all’hypercar RB17, confermando che l’ingegnere non sarà più coinvolto nel piano di sviluppo dell’attuale F1 2024 e della nuova monoposto per il 2025.
Da quando è entrato a far parte della Red Bull Racing nel 2006 – si legge sempre nel comunicato -, la visione e la leadership tecnica di Adrian sono state fondamentali per il Team e il Gruppo nel conseguimento di ben sette titoli del Campionato Piloti di F1 e sei del Campionato Costruttori, per un totale di 118 vittorie e 101 pole, tra cui la pole e la vittoria della Scuderia Toro Rosso nel 2008.
Adrian Newey, Chief Technical Officer di Oracle Red Bull Racing, ha dichiarato: “Fin da quando ero un ragazzino, volevo diventare un progettista di auto veloci. Il mio sogno era quello di diventare un ingegnere di Formula Uno e ho avuto la fortuna di realizzare questo sogno. Per quasi vent’anni ho avuto il grande onore di svolgere un ruolo chiave nei progressi della Red Bull Racing, da neonata a scuderia pluripremiata. Tuttavia, ritengo che sia giunto il momento di passare il testimone ad altri e di cercare nuove sfide per me stesso. Nel frattempo, le fasi finali dello sviluppo della RB17 sono ormai alle porte, quindi per il resto del mio tempo con il Team mi concentrerò su questo aspetto. Vorrei ringraziare le tante persone straordinarie con cui ho lavorato alla Red Bull negli ultimi 18 anni per il loro talento, la loro dedizione e il loro duro lavoro. È stato un vero privilegio e sono certo che il team di ingegneri sia ben preparato per il lavoro da svolgere per l’evoluzione finale della vettura nell’arco dei quattro anni previsti da questo regolamento. A titolo personale, vorrei anche ringraziare gli azionisti, i defunti Dietrich Mateschitz, Mark Mateschitz e Chalerm Yoovidhya per il loro incrollabile sostegno durante il mio periodo alla Red Bull, e Christian, che non è stato solo il mio partner commerciale ma anche un amico delle nostre rispettive famiglie. Grazie anche a Oliver Mintzlaff per la sua gestione e a Eddie Jordan, mio caro amico e manager”.
Christian Horner, Team Principal e CEO di Oracle Red Bull Racing, ha dichiarato: “Tutti i nostri momenti più belli degli ultimi 20 anni sono arrivati con la mano di Adrian alla guida tecnica. La sua visione e la sua genialità ci hanno aiutato a conquistare 13 titoli in 20 stagioni. La sua eccezionale capacità di concepire al di là della F1 e di portare un’ispirazione più ampia alla progettazione delle vetture da Gran Premio, il suo notevole talento nell’abbracciare il cambiamento e nel trovare le aree più gratificanti del regolamento su cui concentrarsi, e la sua implacabile volontà di vincere, hanno aiutato la Red Bull Racing a diventare una forza più grande di quanto credo avrebbe potuto immaginare anche il compianto Dietrich Mateschitz. Ma soprattutto, gli ultimi 19 anni con Adrian sono stati molto divertenti. Per me, quando Adrian si è unito alla Red Bull, era già un designer superstar. Due decenni e 13 campionati dopo, se ne va come una vera leggenda. È anche un mio amico e gli sarò eternamente grato per tutto ciò che ha apportato alla nostra collaborazione. L’eredità che si lascia alle spalle riecheggerà nei corridoi di Milton Keynes e la RB17 Track Car sarà una testimonianza e un’eredità del tempo trascorso con noi”.
Il primo vero progetto di Adrian per il Team, RB3, ha ottenuto un podio al Gran Premio d’Europa 2007. L’anno successivo il suo progetto ha ottenuto la prima vittoria del Gruppo con Sebastian Vettel e la Toro Rosso al GP d’Italia. A seguito di modifiche regolamentari e di una capacità unica di capitalizzarle – un aspetto che è diventato un segno distintivo dello straordinario percorso di Adrian alla Red Bull Racing – il suo progetto RB5 ha portato il Team alla sua prima vittoria, nel Gran Premio di Cina del 2009, e ad altre cinque vittorie nella stessa stagione.
Nel 2010 la RB6 ha portato il Team alla prima doppia vittoria del titolo, un risultato che si è ripetuto in ciascuno dei tre anni successivi. L’introduzione della propulsione ibrida in F1 nel 2014 ha portato a tempi più magri e a un primo passo indietro rispetto all’impegno esclusivo in F1 per Adrian, per consentire la creazione dell’hypercar Valkyrie. L’arrivo di Honda come partner della scuderia nel 2019 ha riacceso la sua scintilla competitiva. La RB16B ha portato al primo campionato in otto anni nel 2021. Un’ampia modifica dei regolamenti per la stagione successiva ha portato a un altro progetto pulito, la RB18, che ha portato a una nuova era di dominio a partire dal 2022 e che continua tuttora.
Chiuso un lungo capitolo, se ne aprirà presto un altro. La nuova sfida che lo attende e di cui parla Newey nel suo virgolettato nel comunicato è quella in Ferrari. Non vediamo come possa essere in un altro team. Non c’è ancor l’ufficialità che non dovrebbe però tardare ad arrivare. Come per l’ingaggio di Lewis Hamilton, anche questa notizia, non può essere celata agli investitori.
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