Facciamo una premessa: la moda Autunno/Inverno 2021-22 ha sancito il grande ritorno degli anni 2000, già annunciato in precedenza, ma che in questa stagione ha avuto la sua consacrazione. Grande boom anche di pantaloni a zampa dal mood Seventies mentre di Ottanta e Novanta ne abbiamo avuto, francamente, abbastanza negli ultimi anni. Ma se dovessimo puntare su un decennio del passato che mette d’accordo tutti e anche (soprattutto) i designer, dalle vibrazione positive, divertente e dal Dna ribelle quanto basta, il dubbio non si pone. Sono i favolosi 60.
Dando un occhio alle sfilate, infatti, non sarebbe nemmeno corretto affermare che i tubini dalle silhouette a trapezio, la profusione di maxi bottoni e cappelli a calotta, di dettagli bon ton, di tinte pastello, di bianco e nero, di foulard sulla testa (che tanto piacevano a Twiggy) e tagli puliti siano tornati sulla cresta dell’onda. In realtà è da diverso tempo che gli anni della Swinging London non se ne sono mai andati. E continuano a pre(te)ndere il loro posto al sole in passerella anche nella prossima stagione calda.
La Milano Fashion Week, ad esempio, ha proposto una Primavera/Estate 2022 che è tutta un pullulare di minigonne in ogni sfaccettatura e foggia. Centinaia di modelli ma un unico comune denominatore: essere rigorosamente tra i 5 e i 10 cm sopra il ginocchio, come Nostra Signora Mary Quant ha disposto ormai mezzo secolo fa e che per il cui nome del suo capo feticcio s’ispirò alla popolare automobile Mini Minor.
Mentre a Parigi Maria Grazia Chiuri per l’ultima collezione Dior, quella per la Primavera 2022, guarda al decennio beat per eccellenza, rispolverando il ritmo ottimista dello Slim Look di Marc Bohan, direttore creativo della maison dal 1961 al 1989. London meets Paris, insomma, perché l’heritage francese della griffe, in ogni caso, non si tocca. Semplicemente con Bohan e le sue silhouette grafiche, lineari, dagli orli accorciati, tagliati come con la squadra c’è stato un punto di rottura rispetto al New Look di Monsieur Dior.
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Sapientemente riproposto dalla designer in una festa di abiti trapezio e mini tailleur perfetti per andare al Piper degli anni d’oro sullo sfondo di un allestimento multicolor realizzato da Anna Paparatti, tra le artiste più importanti della scena culturale degli anni 60.
La moda ispirata ai Sixties diventa quindi un nuovo simbolo di ritrovata libertà, emblema di rinascita, e oggi di una nuova era post Covid in cui più che mai c’è voglia di essere leggeri. Senza dimenticare, tra le pieghe giocose dei capi, quella connaturata eleganza di cui sentivamo la mancanza dopo l’abuso sfrenato, volenti o nolenti, di comfort style.
Lo sappiamo poi, che quando il periodo è difficile tendiamo a tornare a tempi più luminosi. Ergo, una ventata di ottimismo in combo a una spruzzata di charme nell’armadio diventa più che mai un diktat. Dunque, per entrare nel caleidoscopico mondo Sixties, con le linee ad A a definire la silhouette di cappotti corti e minigonne da abbinare a stivali alti o Mary Jane in combo a collant colorati, rispolveriamo su Netflix La regina degli scacchi o diamo una sbirciata al profilo Instagram della protagonista Anya Taylor-Joy, celeb e icona millennial dall’allure vintage.
Ma prima, per respirare l’atmosfera di questo decennio chic & funny, sfogliate la gallery in cerca di #insposfilate Autunno/Inverno e shopping da Carnaby Street girl 2021.