Le Olimpiadi sono anche una questione di cuore, e l’emozione delle gare non c’entra, tra spalti, feste per pochissimi e serate infomali, dove si può incontrare chiunque, persino un principe. Sono gli amori “reali” quelli più legati al mondo dello sport, e ai Giochi Olimpici in particolare. Tra i più famosi degli ultimi anni, sicuramente quello tra Frederik di Danimarca e l’australiana Mary Donaldson, conosciuta in un pub di Sidney durante le Olimpiadi del 2000 in Australia.
L’erede al trono, all’epoca trentaduenne, ha incrociato per la prima volta la sua Mary in un pub, lo Slip Hinn. Un’uscita organizzata da Bruno Gómez Acebo, nipote del re di Spagna, insieme a un’amica australiana. Frederik, il fratello Joachim, Martha Louise di Norvegia e Nicolas di Grecia, tutti nel gruppo, volevano divertirsi come ragazzi normali. Mary all’inizio non voleva saperne nulla, poi cambiò idea. Per il futuro re, invece, è stato colpo di fulmine: «Quasi destino, come se fosse stato già scritto», le sue parole su quell’incontro fortunato al The Sidney Morning Herald, qualche anno dopo.
Longevo, anche se (dicono) costellato da non pochi tradimenti di lui, anche un altro amore “olimpico”, quello tra Carl Gustav di Svezia e Silvia Sommerlath, di origini tedesche e brasiliane. Il primo incontro a Monaco 1972, dove lei lavorava come hostess. Una relazione non facile, perché all’inizio Silvia non era ben vista a corte. La storia fu tenuta a lungo segreta, fino alle nozze nel 1976. Carl Gustav dovette attendere la morte del nonno, Gustavo VI Adolfo: sapeva che, se si fosse sposato prima, avrebbe dovuto rinunciare al trono, date le origini borghesi di Silvia. Sposati da 45 anni, tre figli, otto nipoti, sono una delle royal family più belle di sempre.
Meno fortunato, invece, l’amore tra Cristina di Spagna, ultimogenita del re emerito Juan Carlos e della regina Sofia, con Inaki Urdangarin. Il primo incrocio di sguardi nel 1996, durante le Olimpiadi di Atlanta. Lui, all’epoca, giocava nella Nazionale spagnola di pallamano, medaglia di bronzo in uqell’edizione dei Giochi. Quattro figli, Juan Valentín, Pablo Nicolás, Miguel e Irene, oggi vivono separati: lei a Ginevra con i ragazzi, lui in carcere per una brutta vicenda giudiziaria in cui, in un primo momento, era stata coinvolta anche lei, poi assolta.
Non si sono conosciuti durante una competizione ma hanno “debuttato“ come coppia sugli spalti di un’Olimpiade, Alberto di Monaco e Charlène Wittstock, ex nuotatrice sudafricana. Il primo avvistamento ufficiale, ai Giochi invernali di Torino 2006. Il resto è storia recente. Sposati da dieci anni, due gemelli di sei, aspettano di riabbracciarsi dopo un momento diffcile (lei è bloccata in Sudafrica per via di un’infezione che non le consente di viaggiare).
I Giochi, insomma, sono galeotti. Quest’anno a Tokyo c’è poco pubblico per via delle restrizioni dovute alla pandemia, ma non si sa mai. Chissà che non stia sbocciando un altro amore da favola.