Kamala Harris batte tutti i record. Non solo di eleganza e simpatia. La stiamo amando tutti tantissimo per il tailleur bianco con cui ha pronunciato il discorso da vice presidente accanto a Biden e l’abbiamo amata ancora di più pochi istanti prima, quando in tuta, mentre era a passeggio con il marito Doug (che ha ripreso il momento con il cellulare e l’ha pubblicato su Twitter), ha fatto la prima telefonata al neo presidente eletto e ha pronunciato le fatidiche parole: «We did it!» («Ce l’abbiamo fatta»). Rideva di un riso emozionato e sincero.
È la prima vicepresidente donna, la prima nera e la prima vicepresidente asioamericana nella storia degli Stati Uniti d’America. Nata in California da padre giamaicano e madre indiana, prima di Kamala Harris nessuna donna era riuscita nell’impresa: è di soli quattro anni fa la sconfitta di Hillary Clinton contro Donald Trump.
Kamala Harris, eletta in Senato nel 2016, ricoprirà il ruolo che il presidente Biden ricoprì durante il mandato di Barack Obama. È da sempre in prima linea per i diritti delle minoranze, in primis per la comunità afroamericana e per le donne, che non ha ovviamente dimenticato nel suo discorso da vice presidente, sottolineando come il suo traguardo sia stato raggiunto «sulle spalle» di tutte le donne che hanno combattuto per il diritto al voto.
«La democrazia non è una cosa garantita per sempre», ha esordito, citando il leader della lotta per i diritti civili John Lewis. «Col vostro voto avete mandato un messaggio chiaro, avete scelto la speranza, l’unità, la decenza, la scienza e la verità». E ha aggiunto: «Joe ha avuto l’audacia di rompere una delle maggiori barriere nel nostro Paese ma se sarò la prima donna in questo incarico non sarò l’ultima. Spero che ogni bambina che ascolti queste parole, capisca che questo è un Paese che offre possibilità». Go Kamala, go!
