Ottimismo, ma senza esagerare. Il leitmotiv delle scorse settimane riguardo al coronavirus in Italia è confermato dagli ultimi aggiornamenti pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità. Il monitoraggio, che analizza i dati dal 25 al 31 maggio, evidenzia infatti un «trend positivo» in tutto il Paese: «Tutte le regioni presentano un indice di trasmissibilità (Rt) sotto 1», si legge nel documento dell’ISS.
«Pertanto non si registrano in Italia situazioni di criticità dovute al Covid-19»: in sostanza, la pressione sugli ospedali è tornata sotto controllo e le terapie intensive si stanno lentamente svuotando. Riguardo ai nuovi contagi, gli esperti chiariscono che «molti casi notificati negli ultimi giorni hanno verosimilmente contratto l’infezione 2-3 settimane prima, ossia durante la prima fase di riapertura».
L’organo tecnico-scientifico presieduto dal professor Brusaferro ci tiene però a precisare che la battaglia contro il virus non è ancora conclusa: «Persiste in alcune realtà regionali un numero elevato di nuovi casi segnalati ogni settimana, seppur in diminuzione», si legge. «Questo deve invitare alla cautela in quanto denota che la circolazione di Sars-CoV-2 è ancora rilevante in alcune aree d’Italia».
Tra queste spicca naturalmente la Lombardia, epicentro del contagio: nella settimana di riferimento l’incidenza della malattia è stata la più alta del Paese (15,4 casi per 100mila abitanti) e l’Rt è salito a 0,91, vicinissimo quindi alla soglia 1. «I focolai attivi si riscontrano in gran parte per l’intensa attività di screening e indagine dei casi», spiega l’ISS, «con identificazione dei contatti stretti».
Insomma, un monitoraggio che sembra confermare le scelte del governo che ha riaperto i confini regionali. Guardando ad una nuova normalità dove – per adesso – regni la prudenza.