Laurea in Medicina, amore per l’avventura, fiducia in se stessi e una personalità estroversa. I 134 abitanti di Colonsay, un’isola sull’Oceano Atlantico della Scozia nord-occidentale, che fa parte dell’arcipelago delle Ebridi Interne, stanno cercando un nuovo medico di famiglia, che abbia questi requisiti.
Da aprile, i dottori David Binnie e Jan Brooks, che prestano servizio sull’isola da una decina di anni, andranno in pensione e ritengono che sia giunto il momento di trasferire la responsabilità della comunità a un medico più giovane o, meglio ancora, a una coppia di medici. Le sfide da affrontare, secondo Binnie, sono sicuramente molte, ma gratificazioni sono ancora maggiori.
L’annuncio per la ricerca del personale è stato pubblicato su Bmj Careers e sul sito del National Health Service. Chi si candida deve sapere che anche solo portare un paziente fuori dall’isola può essere assai impegnativo: da Colonsay si arriva alla terraferma scozzese con un viaggio in traghetto di due ore e mezza da Oban. «A seconda delle condizioni meteorologiche e del servizio, possono trascorrere alcune ore, e in alcuni casi anche giorni, prima che i pazienti possano arrivare in ospedale», spiega Binnie. «È allora che dobbiamo prenderci cura di loro».
In caso di emergenza è disponibile un’ambulanza aerea, ma anche l’elicottero può richiedere diverse ore prima di riuscire ad arrivare. In queste situazioni, il medico di famiglia ha un ruolo fondamentale. «Sentiamo davvero un grande senso della responsabilità verso ciascuno dei nostri pazienti», aggiunge il medico. «C’è molta resilienza tra gli isolani. I vigili del fuoco hanno una ampia formazione di primo soccorso e possono essere di grande aiuto. Inoltre, c’è un grande coinvolgimento da parte della comunità: tutti, sull’isola, si prendono cura delle esigenze reciproche».
Colonsay, poi, è un’isola dalla bellezza eccezionale: campi verdi, spiagge remote, cime frastagliate, animali e uccelli. L’agricoltura, il settore immobiliare e il turismo sono le principali fonti di occupazione, e la popolazione arriva a oltre 600 abitanti in estate. I punti nevralgici della vita scozzese sono tutti presenti, anche se in miniatura: birreria, campo da golf, chiesa, negozi, hotel e scuola (con otto alunni). Tra aprile e ottobre, l’isola ospita un festival di primavera, uno di musica, uno di food e un altro ancora di libri.
«L’isolamento ti dà un ulteriore senso di responsabilità e gratificazione», ha aggiunto Binnie. «Affrontare le malattie in un ambiente remoto mette a dura prova le capacità di un medico, ma in questo modo il legame con i pazienti diventa più solido e profondo».