SAN GIORGIO CANAVESE. Racconta che, quando aveva cinque anni, voleva già giocare a cucinare sul serio e si dilettava a preparare mele cotte. Nella sua famiglia, dove non ci sono cuochi professionisti o ristoratori, pensavano che quello della cucina fosse, appunto, un gioco, ma mamma Donatella e papà Mauro hanno dovuto ricredersi quando, a 12 anni (quindi in seconda media), già Fabio Galetto chiedeva di partecipare agli Open day per conoscere da vicino le scuole alberghiere.
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Tutti, nei mesi successivi, gli avevano detto di pensarci bene e consigliato di iscriversi al liceo, ma lui è sempre rimasto fermissimo sulla sua posizione: «No. Io voglio frequentare l’alberghiero, il mio futuro è in cucina». E sia. Il 16 luglio, Fabio Galetto compirà 18 anni ed è di un paio di settimane fa la partecipazione (con vittoria) al suo primo contest culinario ad Alassio, in provincia di Savona, all’edizione 2024 del concorso di cucina con i fiori eduli, un progetto promosso dal Comune di Alassio in collaborazione con l’Istituto Giancardi Galilei Aicardi di Alassio e dall’associazione Ristoranti della Tavolozza.
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Al contest ospitato all’alberghiero di Alassio, hanno partecipato gli istituti alberghieri di Clusane d’Iseo, in provincia di Brescia e il Gae Aulenti di Biella, del quale è allievo Fabio Galetto, che frequenta la scuola di Cavaglià. Per Fabio Galetto, primo premio assoluto nella sezione del salato con un risotto alla calendula. E non è tutto, l’abbinamento e la creazione di un primo sale con fiori è valso a Fabio e al suo compagno un invito per un prossimo evento in Val Camonica. La giuria era presieduta da Alessandra Baruzzi, giudice internazionale di cucina e coordinatrice nazionale di Lady Chef, ed era coordinata da Claudio Porchia, giornalista e presidente dell’associazione ristoranti della Tavolozza. Con loro, in giuria, lo chef Gianfranco Calidonna di Roma, la giornalista e divulgatrice agroalimentare Renata Cantamessa, lo chef Francesco Luise di Brescia, la coordinatrice Lady Chef Piemonte Caterina Quaglia e l'organizzatrice del concorso nazionale Un fiore nel piatto Loretta Tabarini.
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Soddisfatto? «Moltissimo, mi è piaciuto tutto, cucinare, stare con gli altri studenti, confrontarmi, imparare». Del resto, ribadisce, Fabio Galetto è in cucina che vuole stare imparando più che può. E tenacia e impegno sono davvero il suo forte. Primo anno di alberghiero all’Ubertini a Caluso, secondo e terzo anno all’Artusi di Casale Monferrato e adesso a Cavaglià. Da San Giorgio Canavese sono 40 chilometri e non ci sono mezzi pubblici: «C’è un pullman che parte da Ivrea alle 7 del mattino». Ma tra San Giorgio Canavese e Ivrea ci sono poco più di 20 chilometri e poi a Fabio Galetto piace avere già dei lavori suoi, nei fine settimana, nei ristoranti e nelle vacanze per fare più esperienza possibile ed essere autonomo è d’obbligo. Così, alle 6,30 di ogni mattina sale a bordo della sua minicar che può essere guidata alla sua età e guida diretto a Cavaglià, per rientrare a casa la sera. Nel fine settimana, via a lavorare in un ristorante della zona. L’estate scorsa? «Due giorni dopo la fine della scuola - racconta - sono partito per una stagione a Cogne e sono tornato a settembre, per riprendere la scuola». Già nelle estati precedenti c’erano stati stage con la scuola. «Dove mi vedo tra dieci anni? In cucina, con tante esperienze anche all’estero in ristoranti stellati e hotel a cinque stelle e di lusso», risponde. A Fabio Galetto piace imparare, scoprire e mettersi in gioco. Curiosità sul contest di Alassio? «Beh, avevamo preparato tutto, cercando di stare nei tempi ed essere pronti per l’uscita al momento giusto – racconta – . Poi c’è stato un ritardo generale nelle presentazioni e quindi... ho dovuto rifare tutto, con il timore che non avessi abbastanza ingredienti. Invece è andata bene».
Immaginando che tra scuola, cucina e stage, il tempo libero per andare a zonzo sia poco, che fa Fabio Galetto per rilassarsi? «Subacquea, con il gruppo di Rivarolo».
