foto da Quotidiani locali
Perde l’Apu a Trapani 78-66, perde ma se la gioca fino alla fine e dimostra perchè per gli addetti ai lavori la finale del campionato tra siculi e friulani è altamente probabile.
Con Canon in forma e Clark, che ieri non c’era, Udine potrà andare fino in fonso, anche se va rivisto il finale di ieri della banda di Vertemati fatto di tanti errori, bel gioco svanito, piano B oltre il tiro da tre sempre inesistente e nervosismo eccessivo.
La faccia di Udine per giocarsela a Trapani è quella giusta. La banda di Vertemati, senza Clark e con per una volta la strana coppia Delia-Cannon (all’esordio), inizia benno anche se con troppi erori e palle perse,che caratterizzeranno il match. I siciliani difendono forte. Diana, coach all’esordio – dopo l’assurdo esonero del povero Parente da parte del presidente Re Mida o aspirante tale – ha soluzioni per ogni occasione, anche senza Imbrò. Si pensi che Marini, letale in maglia Napoli nella finale persa tre anni fa, entra dalla panchina. La fisicità dei siculi poi è impressionante. Horton, forte, ma forte davvero, è il riferimento, un lungo da Eurolega finito in A2. A 3’30” dalla fine Vertemati si gioca la carta Cannon, che dunque fa il suo esordio in maglia bianconera ed è stato preso proprio per contrastare il pivot siciliano. Dopo 10’ è 21-21 con una sparatoria Monaldi-Marini per far capire che è altamente probabile che queste due squadre si ritroveranno in giugno per giocarsi la serie A. Cannon ha autonomia ridotta e calerà ovviamente alla distanza, vero, ma fa subito vedere una cosa: garantisce quella fisicità e quei canestri che Delia (lo si è visto anche ieri) non fa se sotto pressione, perchè le ultime squadre battute non facevano testo. Fra un mesetto Jalen farà la differenza. Fa caldo a Trapani, fuori ma anche dentro. Il palasport diventa una bolgia apena un fischio è ritenuto stonato. Toccherà farci l’abitudine.
Udine c’è eccome, con un gran difesa, un ottimo Monaldi anche se Gaspardo con le praterie che ha adesso i canestri li deve segnare, con elmetto da battaglia in testa non guasterebbe. Intervallo: 40-38 per Udine.
Che riparte con Alibegovic che sbaglia troppo, Ikangi perde un pallone, Caroti fa doppio, Gaspardo continua a scheggiare il ferro, Monaldi perde una palla sulla rimessa. Trapani è tutt’altro che perfetta, ma se non ne approfitti...Horton senza Cannon domina, Mollura fa 4 punti in una azione ma poi con un antisportivo su Alibegovic si fa espellere cosa che, unita alla gran tripla di Ikangi, riporta la parità 56-56.
Ricodando che a Udine manca Clark, mica uno qualsiasi, l’Apu prova a fare il colpaccio. Si gioca ora a intensità play-off. Le palle perse non aiutano i bianconeri. Monaldi da tre, Mian pure. Si va così. Il capitano prova a fare il Clark penetrando, ma non lo è. E, quando gli arbitri annullano un canestro fatto ad Alibegovic per uno sfondamento fischiato due ore dopo, si capisce che sarà dura, “ambientalmente” durissima. Anche perchè il tiro da tre, l’arma di Udine, tradisce, gli errori si susseguono e senza Clark, fondamentale, e con Cannon boccheggiante, la partita scivola via con 10 punticini Apu in 10’. Un antisportivo ad Alibegovic, gli arbitri paiono sensibili al Re Mida, di fatto fa finire il match. Vedrete, si rivedranno in giugno.Scommettiamo?